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Elkann sull’inchiesta «Collaboriamo coi pm e rimarremo grandi»

Il presidente di Exor e l’indagine sulle plusvalenze

Giuseppe Legato
1 minuto di lettura

torino

L’inchiesta della procura di Torino che ha indagato i vertici societari della Juventus per falso in bilancio e false fatturazioni in relazione ai bilanci di esercizio del triennio 2019-2021 secondo l’accusa alterati da plusvalenze «fittizie» su diversi giocatori soprattutto del settore giovanile, è entrata tra i temi affrontati dal presidente e amministratore delegato di Exor, John Elkann, all’Investor Day della holding nata nel 2009, con in portafoglio le partecipazioni in Stellantis, Ferrari, Cnh Industrial, Gedi e – appunto – Juventus.

L’argomento è stato affrontato da Elkann nell’incontro con la stampa che precede quello con gli analisti finanziari. Ha detto: «La società sta collaborando con gli inquirenti e confida che sarà fatta luce su tutti gli aspetti indagati. Sono fiducioso nell’operato della magistratura. La Juventus – ha aggiunto Elkann – ha un nuovo Cda, un nuovo amministratore delegato, un nuovo direttore sportivo, un nuovo allenatore che, con il vicepresidente e il presidente, stanno affrontando i problemi in campo e fuori. Affrontare le difficoltà rafforza».

Le dichiarazioni del presidente di Exor sono arrivate nel terzo giorno di audizioni disposte dai magistrati Ciro Santoriello, Mario Bendoni e dal procuratore aggiunto Marco Gianoglio. Che dopo il ds Stefano Cherubini (otto ore e mezzo di colloquio), l’attuale amministratore delegato Maurizio Arrivabene (tre ore e mezzo), hanno sentito ieri mattina al quinto piano del Palagiustizia Paolo Morganti, Head of football operations della Juventus, a lungo il braccio destro di Cherubini. Attualmente, di fatto, ricopre il ruolo di segretario da quando è andato via Maurizio Lombardo. Verbale secretato (come i precedenti).

Oggi è stato invece fissato l’interrogatorio di Marco Re, già dirigente col ruolo di Chief Financial Officer preposto alla redazione dei documenti contabili societari, attualmente non più in Juventus. A seguire altri tra testimoni e indagati, ma tra questi non è stato inviato un invito a compatire ai tre big Andrea Agnelli, Stefano Paratici (ora in forza al Tottenham) e Pavel Nedved, che ieri ha commentato l’inchiesta dei pm torinesi: «Non credo – ha detto – sia stato fatto il passo più lungo della gamba». —



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