VENEZIA

Paolo Zanetti è un fiume in piena in sala stampa, come non lo si era mai visto nell'ultimo anno e mezzo alla guida del Venezia. Il nodo è quello dell'espulsione di Ethan Ampadu nella ripresa, che di fatto ha messo la sua squadra in difficoltà nella fase topica della gara. «Il rosso non c'era, tanto per cominciare», afferma l'allenatore. «Ho parlato con l'arbitro nel tunnel rientrando negli spogliatoi a fine partita, per chiedere delle spiegazioni, ma non mi ha dato alcuna risposta. Non l'ho offeso, non ho usato parole sbagliate, e mi sono sentito dire che probabilmente sarò squalificato. “Considerati espulso”, mi ha detto, e questo perché ho chiesto delle spiegazioni. Queste sono partite che valgono tantissimo e non possono essere condizionate da un episodio come questo di Ampadu. Soprattutto se l'arbitro viene richiamato al Var. Poi non mi invento nulla, tutti hanno detto che il fallo non c'era, perfino in telecronaca e durante le interviste con Dazn. Comunque non voglio trovare alibi, la partita è stata solo condizionata da quel cartellino rosso». Poi torna sulla situazione della squadra. «Non stiamo vivendo bene questo momento e questa situazione. I miei giocatori sono stati straordinari contro il Sassuolo e anche contro la Salernitana. Avevamo le gare in controllo e siamo rimasti senza nulla. Lo sappiamo, sarà un campionato difficile e di passione, poi batti la Fiorentina e ti senti bravo, ma puoi dopo perdere contro chiunque. Ora dobbiamo andare a cercare punti altrove, siamo solo all'inizio, e abbiamo fatto comunque un buon percorso nel mini girone delle “piccole”. Normale che queste siano mazzate, ma ci devi passare per crescere. Il sentimento attuale? È quello di incazzarsi tantissimo e recuperare poi qualche giocatore, mica di gettare la spugna. Il gol di Schiavone? Una nostra amnesia. Abbiamo dato tutto e la squadra lo sa. Rosichiamo ma andiamo avanti». —

S.B.