Maxi Jena trionfa a San Marco un dominio incontrastato
Uno spettacolo il Venice Hospitality Challenge: sedici yacht a darsi battaglia in laguna. Secondo il Way of life, al terzo posto Arca Srg. Presente Ruggero Tita
Laura Bergamin
VENEZIA
È stato Maxi Jena, abbinato al Sinai Centurion Palace, con skipper Markos Radonjic, ad aggiudicarsi l’ottava edizione del Venice Hospitality Challenge. È la regata show ideata da Mirko Sguario e organizzata dallo Yacht club Venezia: Maxi Jena si e ad aggiudicarsi così lo splendido cappello del doge in vetro di Murano, realizzato quest’anno da Ars Cenedese. Uno spettacolo nello spettacolo quello offerto dai 16 Maxi presenti, in rappresentanza dell’eccellenza dell’accoglienza veneziana, che con la loro bellezza e grandiosità hanno trasformato il Bacino di San Marco in un grande campo di regata. Un’edizione caratterizzata dal numero 16 che è ritornato nel giorno, nel numero di imbarcazioni e nei secoli di storia che quest’anno festeggia la città. Molti i veneziani e i turisti che hanno assistito dalle rive del Bacino di S. Marco, dalla Punta della Salute e dalle Zattere alla spettacolare regata, potendo vedere anche skipper e velisti impegnati nelle numerose manovre.
Molto emozionante la partenza, tra l’isola di San Giorgio e San Marco, scandita dai getti dei rimorchiatori. Maxi Jena, imbarcazione che ben si adatta ai venti leggeri, ha preso il largo sin dalla partenza, ipotecando così la vittoria finale. Alle sue spalle invece la regata era molto combattuta con Way of life-The Gritti Palace che conquistava il secondo posto e Arca Srg –Ca Sagredo che dopo aver avuto alcuni problemi alla partenza riusciva a rimontare molte posizioni e giungere terza al traguardo. Le prime tre imbarcazioni giunte al traguardo sono risultate anche le prime tre classificate nella classe 1, mentre in classe 2 la vittoria è andata ad Anemos-JW Marriott, seguita da Bamar Ancilla-Hotel Excelsior e da Kiwi-Londra Palace. Tra i presenti all’evento e a commentare in diretta la regata la medaglia d’oro di Tokyo 2020, Ruggero Tita. «Ho assistito alla regata dalla terrazza del Danieli e devo dire che lo spettacolo dall’alto era unico. Assistere infatti alla regata da una barca non ti permette di avere un panorama generale su tutte le barche, ma puoi vedere solo quello che capita vicino a te.
La partenza è stata forse la parte della regata più entusiasmante e difficile per i timonieri, visto che non è per nulla facile regatare in una location così stretta, con imbarcazioni di queste dimensioni».
Tita, insieme a Martina Grael, figlia di Torben e vincitrice di due ori olimpici e a Benoit de Froidmont, presidente dell’IMA (associazione internazionale Maxi) sono stati nominati ambasciatori dell’evento e hanno ricevuto un cappello del doge in vetro di Murano. Alla regata hanno preso parte anche il Moro di Venezia, con a bordo l’assessore al turismo Simone Venturini, in rappresentanza del Salone Nautico e New Zealand Endeavour che ha corso per la scuola navale militare Francesco Morosini. —
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