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Kiyine, la firma è ormai vicina «Un eclettico»

Collauto parla della punta che sostituirà Di Mariano «Può giostrare in diverse posizioni dell’attacco»

Michele Contessa
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Michele Contessa /VENEZIA

Kiyine al posto di Di Mariano nel reparto offensivo, un terzino sinistro e una mezzala, dopo aver visto Zuber preferire Atene, sponda Aek, alla laguna. Sono questi gli obiettivi del Venezia negli ultimi due giorni del mercato estivo, che chiuderà i battenti domani sera allo scoccare delle venti. Da ieri il direttore sportivo arancioneroverde Mattia Collauto si è trasferito a Milano, come molti dei suoi colleghi, l’obiettivo è anche quello di sfoltire la rosa, sistemazione da trovare per Bertinato, Pigozzo, Felicioli, De Marino, Taugourdeau, Bocalon e Zigoni, forse anche Bjarkason («Biarki avrebbe bisogno di giocare», ha ammesso Collauto) e Dezi, nemmeno convocato per Udine («Dobbiamo fare i conti con la lista, più di 25 giocatori non possiamo inserire»).

Anche se potrebbero non mancare i colpi scena in queste ultime ore di mercato con tutte le squadre impegnate nella corsa affannosa per tappare le falle evidenziate nelle prime due gare di campionato e, soprattutto, ridurre sensibilmente il numero dei giocatori sotto contratto.

KIYINE. L’annuncio dell’attaccante della Lazio, ultime due stagioni alla Salernitana è questione di ore. «È un giocatore diverso da Di Mariano, può alzare il livello qualitativo del reparto», ha spiegato Collauto, «oltre a poter giostrare in più posizioni. Ha già conosciuto la Serie A, seppur anni fa, ha la grande occasione per dimostrare quelle qualità che ha fatto intravvedere nelle stagioni in Italia».

TERZINO SINISTRO. Necessità impellente, scontata dopo la scelta di Zanetti di schierare Ceccaroni sull’out mancino a Udine: Molinaro ha esperienza e carattere da vendere, ma deve fare i conti con la carta d’identità, l’austriaco Schnegg è giovane e inesperto, preso quando il Venezia era ancora in lotta per la promozione. Adesso, in 48 ore, il Venezia deve colmare la “falla», come trovare una mezzala che sopperisca al gioco universale di Youssef Maleh, in panchina contro il Torino e mandato in campo da Italiano solo a 5’dalla fine al posto di Bonaventura. Tentativo in estremis? Vedremo. Le situazioni di mercato sono sempre fluide.

DI MARIANO AL LECCE. «Premessa doverosa: Francesco voleva rimanere al Venezia. Andava in scadenza di contratto ed è arrivata l’offerta del Lecce», ha spiegato il direttore sportivo arancioneroverde, «credo sia una soluzione vantaggiosa per entrambi». L’attaccante palermitano ha salutato la laguna sui social. «Voglio ringraziare compagni, staff, magazzinieri, città e tifosi per questi 3 anni molto intensi. Un grazie speciale va al gruppo dell’anno scorso, abbiamo fatto qualcosa di unico. Spero di aver lasciato un ricordo indelebile. Grazie città di Venezia». Nessun riferimento alla società o ai dirigenti.

LA SORPRESA NERI. «Filippo sarà il terzo portiere del Venezia, farà gruppo con Lezzerini e Maenpaa». Il club arancioneroverde ha “bruciato” la concorrenza per il diciannovenne svincolato dal Livorno che ha già esordito tra i professionisti. Disco rosso, quindi, per Bertinato e Pigozzo. «Cercheremo di trovare una sistemazione per entrambi, Bruno è in scadenza di contratto e nella lista occuperebbe un posto tra gli over». Chiaro che il Venezia non punti al rinnovo del portiere italo-brasiliano portato in Italia da Valentino Angeloni nel gennaio del 2019 con contratto fino al 2022.

UDINESE. «Abbiamo sbattuto contro la realtà della Serie A», ha ammesso Collauto, «dove non è sufficiente avere un’identità e un preciso impianto di gioco, conta anche la qualità del singolo, la voglia individuale di prevalere sull’avversario. Alla Dacia Arena la squadra ha fatto un passo in avanti rispetto a Napoli, ha avuto più coraggio, disputando un buon primo tempo. Non possiamo però permetterci errori come quelli di Udine perché in Serie A non ti perdonano. Stavamo mettendo in difficoltà l’Udinese, poi è arrivata la disattenzione che ha portato al secondo gol dei bianconeri, che ha praticamente chiuso l’incontro». —

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