«Metterò insieme mondi, culture e tradizioni diverse sfida affascinante»
M. C.
MESTRE
Si è aperta un’era nuova anche per la Primavera, e non solo per l’innesto di numerosi giocatori stranieri. Cambio anche del timoniere con Andrea Soncin, che ha preso il posto di Nicola Marangon e che guiderà nella prossime tre stagioni la squadra di punta del settore giovanile arancioneroverde. Quarantatrè anni da compiere il 5 settembre, arrivato nel settore giovanile del Venezia nel 1996, è stato nel giro della prima squadra nelle stagioni 1996-1997 e 1998-2000, senza però mai esordire tra i “grandi”, poi è diventato uno degli attaccanti più prolifici tra Serie B e Serie C (7 presenze in Serie A con l’Atalanta e 16 con l’Ascoli), tanto che meritare l’appellativo di “Cobra” con 138 reti in 492 presenze tra i professionisti. Chiusa la carriera di calciatore nel 2017 a Montebelluna, un anno dopo è arrivato nel settore giovanile del Venezia guidando l’under 17, il primo giugno 2020 è entrato a far parte dello staff tecnico di Alessio Dionisi nello scorcio finale del campionato, venendo poi confermato all’interno del gruppo di Paolo Zanetti. «Sono orgoglioso del compito che mi è stato affidato», ha ammesso Andrea Soncin, «siamo di fronte a una sfida suggestiva perché la Primavera dovrà diventare un supporto alla prima squadra, tanto è vero che sono arrivati tanti ragazzi stranieri. La lingua è il problema minore, anche facilmente superabile, bisogna mettere insieme mondi, culture e modi di vivere completamente diversi, ma riusciremo anche in questo obiettivo. So quanto ci tiene il presidente Niederauer a questo progetto, tanto che ci sono state messe a disposizione le strutture utilizzate dalla prima squadra. Posso solo ringraziarlo della fiducia che mi è stata accordata, insieme a Collauto, Poggi, Speggiorin e Menta».
Soncin ha partecipato da vicino alla cavalcata-promozione del Venezia. «È stata una stagione entusiasmante, ricchissima di emozioni per tutti noi. Vogliamo che anche la Primavera sia ancora più legata con il territorio, al ritorno dal Cadore cercheremo di organizzare alcune amichevoli, riprendendo ad allenarci al Taliercio». —
M. C.
I commenti dei lettori