Venezia, dall’Austria ecco Schnegg «Corro sulla fascia e mi trasformo»
Il terzino sinistro ha 22 anni viene dallo Swaroski Tirol ed è il secondo innesto nella rosa di Zanetti «Il calcio italiano è molto tattico, sono pronto a lavorare. I miei modelli? Chiellini e Bonucci»
Michele Contessa
VENEZIA
Il calcio austriaco è in costante evoluzione, come testimonia la Nazionale di Franco Foda eliminata solo ai supplementari dall’Italia agli Europei. Dopo Michael Svoboda, una delle sorprese piacevoli della passata stagione, il Venezia ha raddoppiato prelevando dal Lask il terzino sinistro David Schnegg, che è stato il secondo innesto nella rosa di Paolo Zanetti dopo Daan Heymans. E’ il quarto giocatore austriaco nella storia recente del Venezia, prima di Svoboda erano arrivati nel 1999 il terzino Robert Ibertsberger e il portiere Michael Konsel.
Venezia può rappresentare un bel trampolino di lancio per David Schnegg.
«Da piccolo ero entrato in un’accademia calcistica, ma a 15 anni ho smesso», raccolta David Schnegg, «a quel punto i miei genitori mi hanno detto che o continuavo o andavo a lavorare. Per tre anni ho fatto il pittore, giocando solo a livello amatoriale, poi ho ripreso giocando in seconda e in prima divisione in Austria». Schnegg compirà 23 anni il 29 settembre, tre anni fa è ripartito dal WSG Wattens, poi Liefering Salisburgo e Juniors 00 Pasching, nel 2019 è stato acquistato dal Lask Pasching, squadra della Bundesliga austriaca, nella passata stagione è andato in prestito al WSG Swaroski Tirol, adesso al Venezia, a titolo definitivo, con un contratto triennale.
«Quando sono arrivato al Tirol, Svoboda è passato al Venezia. Non appena ho firmato, mi sono fatto dare il numero di telefono. Ci siamo sentiti spesso, lo sto bombardando di domande, sono curioso di conoscere la nuova realtà, e oggi saremo a cena insieme appena arrivati in Italia, Michael mi sarà di grande aiuto nel periodo di ambientamento. Mi sono preparato bene in queste settimane, voglio farmi trovare pronto lunedì quando inizieranno gli allenamenti in ritiro».
Anche perché l’impatto sarà con la Serie A. «Il calcio italiano è diverso da quello austriaco, qui si lavora tantissimo a livello tattico e sul piano tecnico, in Serie A ci sono tantissime squadre forti. A me piace percorrere l’intera fascia sinistra, sono molto propositivo, non ho alcun problema con i sistemi di gioco, a tre, quattro o cinque è indifferente, basta che giochi a sinistra. Fuori dal campo sono una persona tranquilla, quando gioco mi trasformo, metto sempre grande intensità».
Un “maestro” per Schnegg sarà Cristian Molinaro, dall’alto della sua esperienza: «Nel campionato italiano ci sono tanti difensori forti», ammette Schnegg, «cerco di carpire i segreti dei migliori, ma se devo fare due nomi chi mi impressiona di più sono Bonucci e Chiellini». —
Michele Contessa
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