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nel testacoda la capolista rischia grosso

Fulgor indomabile Sandonà evita il tonfo all’ultimo respiro

Alessandro Ragazzo
2 minuti di lettura

SALZANO

Ormai il San Donà pensava che quella porta fosse stregata. Un secondo tempo giocato nella metà campo della Robeganese Fulgor per non raccogliere neppure lo straccio di un punto. Invece l’azione personale De Vido quando ormai si era agli sgoccioli, porta al gol Pluchino dopo l’ennesimo ottimo intervento Gavagnan. E il San Donà in un colpo solo salva l’imbattibilità nel girone e il primo posto dopo quattro giornate. Ma quanta fatica e paura contro la Robeganese Fulgor, ultima in classifica e sino a ieri con sole sconfitte. Stavolta ha conquistato un punto dopo i secondi 45 minuti in apnea e senza neanche mai tirare in porta.

Occorreva partire dalla fine per raccontare una gara che i padroni di casa stavano conducendo in porto – a sorpresa – segnando nelle uniche due opportunità avute. Invece finisce 2-2 con un rammarico da una parte e dall’altra; per la Robeganese Fulgor pensava di aver fatto il colpo gobbo rischiando ma riuscendo sempre a cavarsela, per il San Donà, che forse pensava di portar via i tre punti, mentre invece ha rischiato di non prenderne alcuno fino a pochi secondi dalla fine. Resta una delle favorite per la promozione.

È stata una gara quasi a senso unico, si è vista la differenza tra le squadre; i padroni di casa hanno il meglio nella prima parte, poi sono calati, in pratica diventando inoffensivi per tutta la ripresa. Gli ospiti hanno premuto sempre sull’acceleratore, quasi a tavoletta dopo il riposo, ma ogni sforzo sembrava infrangersi o sui guantoni di Gavagnin oppure fuori dallo specchio della porta. Non è stata una gran partita, questo va detto, in compenso si sono viste delle buone giocate. Come quella di Cima su punizione, che fa secco Doné al primo vero tentativo dei ragazzi di Dal Compare. In precedenza, il San Donà si era impossessato della metà campo avversaria ma prima Pluchino e poi De Vido non sono precisi. I due sono tra i pericoli costanti per Gavagnin e compagni e una grande azione del primo mette nelle condizioni il secondo di trovare il piatto sinistro vincente. Punto e a capo.

Invece di trovarsi la strada spianata, il San Donà si ritrova un’altra montagna da scalare; Cima batte una punzione dalla sinistra, la difesa ospite respinge ma Bandiera trova l’angolo basso imparabile da fuori area e la Robeganese Fulgor torna in vantaggio. E, tutto sommato, ci poteva anche stare in quel momento, perché la formazione è ben messa in campo, corre molto, anche se fatica a fare gioco. Nella ripresa la musica cambia, eccome, con il San Donà rientrato in campo intento a raggiungere il pareggio prima possibile e, alla lunga, provare a vincere.

I piani, però, non sono rispettati; a turno ci provano Pluchino, De Vido, Graziera, Vidor, e Scarpi ma Gavagnin è ottimo in qualche circostanza oppure la mira degli avversari è sbagliata. Serve un’accelerazione in pieno recupero di De Vido per scaturire il parecchio di Pluchino dopo l’ennesima respinta del portiere. Un pareggio raggiunto con il fiatone ma in definitiva è giusto così. —

Alessandro Ragazzo

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