Reyer, playoff certi con questo Watt tutto è possibile
Battuta Brescia (94-87), orogranata al quarto posto dopo la sconfitta di Sassari Quattro giocatori in doppia cifra, percentuale incredibile dal perimetro (48%)
Davide Vatrella
Davide Vatrella / mestre
Quando hai un centro come Watt che dà spettacolo e infila 30 punti, tutto diventa più facile. La Reyer regola Brescia (94-87), ma la vittoria è stata sofferta. I due punti che servivano come il pane dopo la sconfitta di Trento: un successo non scontato contro una Germani orgogliosa che non si è mai arresa nemmeno quando è stata sotto di 17. Per De Raffaele, alla trecentesima da coach Reyer, questa vittoria significa playoff sicuri. Con la sconfitta di Sassari, Venezia supera la Dinamo, si attesta al quarto posto anche se il quintetto di Pozzecco ha due gare da recuperare. Una prova corale perchè, oltre ai 30 punti di Watt (high da quand’è in Italia), ci sono da considerare i 17 di Tonut e i 15 a testa di Daye e di Chappell. E cosa dire poi del 48% da tre?
problema fotu
Se De Raffaele avesse avuto anche il minimo dubbio su chi mettere fra i dodici fra Vidmar e Fotu, la fascite plantare del neozelandese ha chiarito la situazione. Purtroppo i tempi di recupero di Isaac, che soffre della stessa patologia di Bramos, saranno molto lunghi.
difese inesistenti nei primi 20’
Se contro Milano si era assistito a una partita nella quale le difese avevano avuto la prevalenza sugli attacchi, contro Brescia i fattori si rovesciano. Il quintetto di Buscaglia chiude al 20’ con 60 punti subìti , ma anche i 46 subìti dalla Reyer è una media inusuale. Certo, quando si va al riposo sul +14, certe leggerezze si possono anche perdonare. Venezia, sospinta da un Watt celestiale (17 punti con il 6/6 dal campo), dà spettacolo. Tutto il collettivo funziona alla meraviglia, tant’è è vero che gli orogranata al 20’ chiudono con un mostruoso 60% dal perimetro (12/20). Il break finale, negli ultimi 6’17”, è devastante. Un 22-5 che paralizza Brescia: Burns non riesce a contenere Watt e Willis resta in panchina, gravato da 4 falli.
watt, un maestro
Il pivot dell’Arizona raggiunge quota 20 al 25’. Il suo canestro segna il massimo vantaggio della Reyer (65-48, +17). Poi il centro vuole strafare e perde due palle gratuite e la Germani si avvicina con Wilson e Chery. Ci pensa un Chappell sontuoso a interrompere il mini digiuno (67-53). Venezia sembra quasi pensare di avere vinto e la Germani si avvicina al -9 (67-58). De Raffaele si prende un tecnico: la partita ritorna dopo il canestro di Burns (67-61) al 28’30”. Il coach livornese mette sul parquet il doppio play (De Nicolao e Clark), ma Brescia è ancora più vicina grazie a Luca Vitali (67-63). Ci vogliono tre tiri liberi di Vidmar e Daye per respirare (70-63 al 30’). Nel complesso un terzo periodo inguardabile per Venezia con soli 10 punti realizzati, contro i 17 di Brescia.
venezia troppo fallosa
In un minuto e mezzo Vidmar, Tonut, Daye e Clark commettono quattro falli e il bonus è già un sogno. La gara è tutta da decidere anche perchè gli orogranata continuano a perdere troppe palle in modo gratuito. Il figlio di Darren commette un altro fallo (il suo terzo personale) e De Raffaele lo fa accomodare in panchina e rimette sul parquet Mazzola. Brescia rimane attaccata al match (76-71) grazie a 4 punti consecutivi di Wilson. Per fortuna di De Raffaele, ci sono Chappell e Watt. L’ala ex Cantù e Brindisi è implacabile dall’arco, mentre il pivot non sbaglia un colpo da sotto e dala lunetta. Mantenere un vantaggio in doppia cifra diventa l’obiettivo degli ultimi 5 minuti della sfida (83-73 al 35’).
Troppi patemi
È sempre il centro dell’Arizona, dalla lunetta, a siglare il +11 (85-74). Gli ultimi 5 minuti sono una lunga liturgia di tiri dalla linea della carità. A spezzare la sequenza ci pensa Daye con il canestro del +12 (87-75). Brescia risponde con Kalinoski (tripla) e Crawford. Watt arriva con un gancio magistrale a quota 30 (89-80). A blindare il successo ci pensa Tonut con 5 punti di seguito dalla lunetta e con una stoppata da centrone su Wilson. Ieri sera non si sarebbe davvero potuto fallire, la corsa playoff è oramai chiusa. —
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