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De Raffaele, 300 panchine e un gesto d’amicizia e stima «È giusto che parli Tucci»

L’assistente commenta: «La Germani è una squadra talentuosa che ci ha messo in difficoltà, bravi nei momenti topici della sfida»

Michele Contessa
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sala stampa

Reyer vincente, sorride De Raffaele alla trecentesima partita da head-coach della Reyer, un’avventura iniziata nel febbraio del 2016 al Forum di Assago. Nel giorno della “festa” il coach orogranata fa spazio al suo assistente Tucci. «Voglio lasciare la parola a Gianluca», ha esordito il tecnico orogranata, «perché per questa partita, come per tante altre, ha fatto un gran lavoro insieme agli altri componenti dello staff. È giusto che il commento lo faccia lui». Nove vittorie per la Reyer nelle ultime 12 gare e qualificazione matematica ai playoff.

«Noi siamo abituati a guardare gara dopo gara», argomenta Tucci, « Questa partita non era semplice perché davanti avevamo una squadra di grande talento, sapevamo che la Germani poteva essere temibile anche con i lunghi nel tiro dalla lunga distanza, infatti abbiamo avuto qualche difficoltà a uscire su Wilson e lui è stato bravo a disputare la sua miglior partita in Italia. Quando siamo stati un po’ in difficoltà, la squadra è uscita con un rimbalzo, una palla recuperata». Niente di scontato in questa volata finale della regular season.

«Tutte le partite di questo finale di regular season sono molto complesse da affrontare perché tutte danno l’anima per centrare un obiettivo». Brescia ha provato a rimontare i 17 punti di svantaggio. «Abbiamo prodotto un’ottima pallacanestro per costruire quel vantaggio ampio», ha spiegato Tucci, «è chiaro che il rientro della Germani era prevedibile, anche solo per una questione di stanchezza fisica e non mentale perché i giocatori erano molto concentrati. Abbiamo subito qualche rimbalzo in più, Brescia ha giocato con quintetti più “grossi”, e sotto i tabelloni abbiamo mollato qual cosina, però nella qualità del gioco si è vista una grande differenza e siamo riusciti a macinarlo, nonostante Brescia si sia avvicinata. Siamo stati anche bravi a non accelerare il gioco, fatta eccezione per alcune palle perse, rallentando il gioco e dimostrando di aver imparato la lezione di Trento. Quando abbiamo allungato le azioni, siamo riusciti anche a giocare molto bene con il cronometro». Anche in una stagione travagliata, tra Covid e molteplici infortuni, l’ultimo di Fotu, la Reyer è già ai playoff. «Il valore umano di questo gruppo è altissimo, non è il momento di fare bilanci o di fermarsi, ma di dare ancora di più, migliorandoci nei dettagli». Ancora un ritorno amaro per Maurizio Buscaglia al Taliercio. «È stata una partita che abbiamo impattato su alcuni target che ci eravamo prefissati” , ha commentato il tecnico della Germani, difensivamente parlando. Nel primo quarto abbiamo commesso piccoli errori, che sono stati puniti. Venezia ha giocato molto bene, nel secondo quarto siamo tornati di più nel piano partita. La Reyer ha alternato bene i protagonisti, dobbiamo essere molto bravi a creare connessione nelle ultime partite». —

Michele Contessa

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