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«Reyer, l’obiettivo è il secondo posto Una bella volata»

Watt pensa all’assenza di Bramos: «Michael ha un talento cristallino, tutti noi dovremo fare ora qualcosa in più»

Michele Contessa
2 minuti di lettura

MESTRE

Weekend alla finestra per la Reyer, complice il turno di riposo determinato dal ritiro della Virtus Roma. Mitchell Watt, mister 50, ha già messo l’Allianz Trieste nel mirino, il centro dell’Arizona si è ormai lasciato alle spalle il malanno fisico che l’ha obbligato ai box da inizio novembre fino alla vigilia di Natale. Watt è ritornato a incidere nelle prestazioni della Reyer anche se uno dopo l’altro ha visto fermarsi i suoi compagni di reparto (Fotu, Vidmar e Possamai). Watt sta viaggiando a 14,1 punti e 5, 3 rimbalzi di media in campionato, tenendo un rendimento costante nelle sue stagioni in orogranata (11,1 punti di media nella prima stagione, 14 nella seconda, 14,5 nella terza).

Una stagione vissuta sulle montagne russe?

«Abbiamo avuto alti e bassi in questa stagione per cause non controllabili, ma stiamo lavorando e andando nelle direzione giusta. È davanti agli occhi di tutti che il Covid ha avuto un impatto determinante nella nostra stagione, soprattutto in Eurocup. Tutti hanno dovuto affrontare la stagione con la pandemia, quindi è perfettamente inutile guardare indietro».

Milano fuori portata, il secondo posto è ancora un obiettivo raggiungibile?

«Sì, la lotta per conquistare la seconda posizione è ancora aperta e noi faremo del nostro meglio per raggiungerla, in caso contrario lavoreremo per centrare la miglior posizione possibile al termine della regular season».

Come è stato vissuto il weekend senza basket?

«Preferisco sempre giocare, ma c’è stato questo turno di sosta e abbiamo cercato di sfruttarlo al meglio per crescere. Il tempo per lavorare è sempre prezioso».

Dopo la lunga assenza, come si sente Watt?

«Sto molto bene. Con una sola partita alla settimana cambia la tipologia del lavoro e la forma fisica è diversa. Non bisogna guardare soltanto alla propria condizione, la crescita più importante è quella della squadra».

Qual’è l’avversario più scomodo affrontato in questa stagione?

«Ante Tomic della Juventud Badalona, un centro che non solo è altissimo, ma dotato anche di grandissimo talento con mani vellutate e bravissimo a muovere i piedi. Nel complesso, il gruppo di lunghi affrontati contro Badalona è il migliore, sono giocatori tutti ben inseriti nel sistema di gioco».

Milano è battibile in una serie di playoff?

«È prematuro affrontare discorsi di questo tipo. Io posso solo dire che la Reyer ha già dimostrato in passato che nessun risultato è impossibile. Ho grande rispetto per la squadra e per l’organizzazione che ha Milano, non c’è solo il talento. Preferisco comunque concentrarmi sull’elevata qualità del nostro lavoro che viene proposto dal nostro coach e dallo staff. È logico che sarebbe bello affrontare Milano nei playoff».

Come si presenta la sfida contro Trieste?

«Non vediamo l’ora di ritornare in campo perché vogliamo riprendere a vincere. Contro la Virtus Bologna abbiamo disputato una partita di grande solidità e dovremo riproporre la stessa intensità con un’organizzazione ancora superiore».

Come state gestendo l’infortunio di capitan Bramos?

«La sua assenza significa molto per la Reyer, non solo per il giocatore meraviglioso che è, un talento cristallino. Michael è una presenza con grande impatto sullo stato mentale della squadra, è il nostro collante. Ognuno di noi deve fare qualcosa in più durante la sua assenza».

Mai quest’anno la corsa verso i playoff si risolverà alle ultime giornate?

«La corsa verso i playoff sarà molto competitiva, ci sono tante squadre pericolose e per tutti non sarà semplice». —



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