L’eterno Rossi riparte dal team Petronas Valentino dopo le moto il sogno Ferrari
Matteo Aglioil personaggio
Un filo di barba, il fisico asciutto di sempre e la nuova maglietta nera e verde acqua marchiata Petronas («Che con il mio giallo sta proprio bene»), così Valentino Rossi inizia la sua nuova vita a 42 anni. Alle spalle ha 25 stagioni di motomondiale, 9 titoli e tante vittorie e record. Eppure ha l’entusiasmo dei vent’anni, gli occhi che brillano quando inizia a parlare di moto e gare, dei prossimi traguardi da raggiungere. Anche se i tempi delle vittorie a raffica sono finiti, anche se l’ultimo alloro risale al 2009.
«Sono qui da una vita intera, ma questo non vuol dire che corro per passare il tempo – mette subito in chiaro –. Vengo da un paio di stagioni sotto le aspettative, voglio tornare competitivo, lottare per il podio e la vittoria». Anche ora che non è più nella squadra ufficiale, gli hanno preferito Quartararo e le malelingue parlano di retrocessione.
«Ai tempi della 500 ero in una situazione simile – le zittisce – e stavo bene. Potrò concentrarmi di più sulle gare e meno sullo sviluppo, potrebbe essere positivo». Valentino sarà un vecchio leone, ma vuole ancora ruggire e non ha nessuna intenzione di partire sconfitto. C’è sempre quella doppia cifra, il titolo numero 10, da sognare: «Non c’è pilota sullo schieramento che non pensi di potere vincere il campionato e vale anche per me. Però non è un’ossessione, a fine anno sarò contento se avrò corso una stagione da protagonista e ognuno decida cosa significhi». Il guanto di sfida è lanciato e non vede l’ora di scoprire chi lo raccoglierà, perché questa volta affronterà degli sfidanti particolari.
Franco Morbidelli, che sarà suo compagno di squadra, e Pecco Bagnaia sono due allievi della sua scuola, Luca Marini è suo fratello, ma non farà sconti a nessuno di loro. «Mettermeli dietro è uno degli stimoli che ho, anche se questa storia dell’Academy mi è un po’ scappata di mano – scherza il Dottore –. Li affronto quasi tutti i giorni in allenamento e ora lo farò in MotoGp. Non sarà facile lottare in pista e rimanere amici, ma il nostro rapporto è forte e credo potremo riuscirci». Per il momento per un altro anno, ma non vuole chiudere la porta nemmeno al 2022.
«Come sempre saranno i risultati a decidere, a fare la differenza, e a me piace così. Ci penserò in estate, se fossi ancora in grado di lottare per il podio, per vincere, allora continuerò. A meno che Yamaha e Petronas non mi dicano che questa scelta non spetta a me», sorride. Il suo dopo-MotoGp, però, lo ha già nella testa e vede ancora velocità e adrenalina nel suo futuro, in pista, ma dietro a un volante. «Non sono preoccupato, voglio correre in auto e forse la mia vita non cambierà così tanto». La Ferrari ha annunciato di voler tornare nel 2023 alla 24 Ore di Le Mans con una hypercar, potrebbe essere la volta buona.
«Le gare di durata sono il mio obiettivo e correre con la Ferrari sarebbe un sogno – confessa –. Però in quella classe ci sono piloti tosti, non so se potrei raggiungere quel livello. Ci proverò». Avrà tempo per pensarci, ora c’è la MotoGp che bussa alla porta, pochi giorni e sarà in pista in Qatar per i test e gli occhi saranno ancora una volta puntati su di lui. «Ho tanti tifosi perché li ho fatti divertire in passato, per riuscirci bisogna essere veloci. L’obiettivo è far divertire loro più che me». —
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