Colpo del Mestre ingaggiato Castellani attaccante di 28 anni cresciuto all’Empoli
Massimo Tonizzo
MESTRE
Proprio alla vigilia dell’atteso derby con l’Union Clodiense, e dopo essere rimasto in silenzio di fronte ai rinforzi del mercato delle cosiddette “grandi” del girone C di serie D, il Mestre piazza il colpo. Arriva l’innesto in avanti: l’esperienza di Stefano Castellani, giocatore che potrebbe fare la differenza.
La società e il direttore sportivo Enrico Busolin, dopo aver valutato diverse opportunità, hanno portato a Mestre la punta centrale Stefano Castellani, classe 1992, esordì in Serie B, giovanissimo con l’Empoli e una lunga esperienza fra Serie C e D (Forlì e Renate come squadre principali), compreso un anno al Delta Porto Tolle nel 2015.
Stefano Castellani ha firmato nel pomeriggio di ieri, ed ha già posato con la maglia a scopo benefico targata Give Me Five con la quale il Mestre affronterà nell’anticipo di domani l’Union Clodiense per la raccolta fondi a favore di Onlus Fiori blu – fondazione Hollman con Sede a Padova, che aiuta i bimbi affetti da deficit visivo a crescere nel miglior modo possibile. La punta si è già aggregata ai compagni e sarà a disposizione di Gianpiero Zecchin già dall’impegno di sabato, anche se è probabile che parta dalla panchina, visto che l’attaccante, svincolatosi dalla toscana Lornano Badesse, non ha ancora i 90 minuti nelle gambe. «Un colpo che rimedia in modo egregio all’infortunio di Luca Battistini» , spiega il ds Busolin, «che rischiava di lasciare sguarnito per un lungo periodo il ruolo di punta centrale. A mio parere la squadra è competitiva così e, a meno di proposte irrinunciabili, penso che questa sarà la rosa fino al termine della stagione, senza ovviamente nessuna cessione. «Stagione che, almeno per quanto riguarda la difesa, sembra decisamente affidata alle migliori mani. Mestre è infatti tra le meno battute del girone e, con Yuri Secco non ancora disponibilezione, Caio Pirana cercherà di confermare l’ottima prestazione di domenica scorsa, culminata nonostante la sconfitta con un rigore parato e l’applauso, seppure purtroppo ancora virtuale, dei tifosi. —
Massimo Tonizzo
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