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Venice Hospitality Challenge batte tutte le difficoltà: confermato per il 17 ottobre

Ogni maxi abbinato a un grande albergo. La storia della regata l’altra sera in videoconferenza di “Velaraccontiamo”, incontro con i protagonisti del passato

Laura Bergamin
1 minuto di lettura

VENEZIA

Il Venice Hospitality Challenge al centro della serata virtuale “Velaraccontiamo”, organizzata dal Portodimare e dall'Yacht club Venezia. La notizia è che, nonostante i grossi problemi che in questi mesi stanno attraversando i grandi hotel veneziani, la manifestazione è stata confermata per sabato 17 ottobre e servirà anche per lanciare il Salone nautico del 2021.

Molti i protagonisti che l’altra sera sono intervenuti nel racconto dell'unica regata maxi che si svolge in un circuito cittadino, nel cuore di Venezia. A raccontare le caratteristiche e le peculiarità di questa regata che vede il connubio tra la grande vela e i grandi alberghi, l'ideatore della manifestazione e presidente dello Yacht club Venezia, Mirko Sguario, alcuni dei grandi skipper che hanno partecipato nelle scorse edizioni, Mauro Pellaschier, Gasper Vincec e Furio Benussi e il presidente del comitato di regata, Gianfranco Frizzarin, oltre ad alcuni rappresentanti degli alberghi. Sguario ha raccontato come è nata l'idea di organizzare questa manifestazione «Nel 2014 ho pensato di promuovere una regata che abbinasse queste splendide imbarcazioni all'eccellenza dell'ospitalità veneziana. L'idea venne accolta con entusiasmo da alcuni hotel e così organizzammo la prima edizione con la partecipazione di sette maxi». Col passare degli anni la regata è cresciuta fino alla presenza, in bacino, lo scorso anno, di ben 14 maxi. «Quando Mirko nel 2014 me ne parlò» ha spiegato Frizzarin «non nascondo che il mio primo pensiero fu di preoccupazione. Come si potevano portare imbarcazioni di questo genere in Bacino di San Marco, tenendo conto che bisognava fare i conti da un lato con le secche e dall'altra con le possibili collisioni? Invece grazie alla professionalità di bravissimi velisti è sempre andato tutto bene». Frizzarin, come presidente di regata, deve ogni anno fare i conti con molte incognite, a partire dall'ora del via, che viene dato dopo che i due ferry boat si sono incrociati in bacino oltre a quella della corrente, a causa della quale nell'ultima edizione cinque barche sono partite in anticipo. Un problema, quello della corrente, che ha sollevato anche Mauro Pellaschier che come soluzione propone di partire, seguendo un percorso contro-corrente. Non tutti però la pensano come lui, a partire da Sguario e da un altro skipper, Gasper Vinsec. Sguario ha poi elencato alcune peculiarità della manifestazione che si snoda dal bacino di San Marco a Sant'Elena e quindi fino al molino Stucky per concludersi davanti a San Marco. Innanzitutto la boa, con issata una macchina della BMW, che per la seconda volta ha sponsorizzato l'evento e il premio per il vincitore, un cappello in vetro, forgiato ogni anno da un diverso artista muranese. —

Laura Bergamin

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