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Cerella: «Sfruttare questi giorni per tenersi in forma»

L’italo-argentino della Reyer non esclude però che al ritorno della normalità i palasport non siano di nuovo affollati»

Michele Contessa
2 minuti di lettura

MESTRE. Tutti in casa, in attesa di sapere quando riprederanno gli allenamenti. Chi con la famiglia, chi da soli, come capita a Bruno Cerella, famiglia in Argentina e amici a Milano, dove da anni ha fissato il suo quartier generale. La Reyer ha disputato l’ultima partita ufficiale martedì 3 marzo a Brescia, a porte chiuse, in un ambiente irreale, ma strappando la qualificazione ai quarti di finale di Eurocup. Si farà, non si farà, ci sarà una Final Eight, ogni ipotesi è plaubile, ma anche il suo contrario. Come la ripresa del campionato. «Le giornate adesso sono molto lunghe» racconta l’ala italo-argentina di Bahia Blanca, «qui sono da solo, ma posso sentire la mia famiglia quando voglio, come sempre. Sono tranquilli perché sanno che in Italia sono in buone mani. In Argentina la situazione è sotto controllo, ma adesso in Sudamerica fa caldo, è estate, bisogna vedere cosa accadrà quando diminuiranno le temperature».

La Reyer ha continuato ad allenarsi fino a mercoledì, poi la sospensione dell’attività il giorno successivo, quando Euroleague e Fiba hanno annunciato la sospensione delle coppe, con i giocatori in attesa di sapere quando potranno ritornare in palestra, quando e se riprenderà regolarmente il campionato, con le competizioni europee a forte rischio di essere portate a conclusione.

«Per noi questa situazione di isolamento è iniziata da pochi giorni, fino a metà settimana riuscivamo a staccare perdue-quattro ore la testa da quanto sta avvenendo in giro. Adesso tutto è cambiato». Con uno scenario ancora tutto da disegnare, le società si trovano a dover gestire situazioni diverse mentre molti club hanno visto partire i giocatori stranieri, senza sapere se ritorneranno nel caso in cui il campionto riprendesse. «Interrompere la stagione in questo momento, comporterà dei problemi a livello fisico» osserva ancora Cerella, «ma siamo tutti sulla stessa linea. Sarà fondamentale vivere meglio possibile questi giorni lontani dalla palestra, seguendo il programma che ognuno di noi ha ricevuto. Non è come durante il periodo estivo che puoi uscire, andare a correre o andare in palestra, sono lavori che devi fare a casa. Non sappiamo cosa ci aspetta, quindi è inutile formulare ipotesi su come potrebbe essere il campionato o la coppa. Ci sono Paesi, ad esempio, che hanno decretato la fine della stagione, come è il caso della Lituania con il titolo assegnato allo Zalgiris Kaunas. Credo che quando si ritornerà alla normalità, la gente ci penserà su un po’ prima di recarsi nuovamente nei posti affollati, come possono essere teatri, musei, ma anche palasport».

Ieri intanto l’Usap (Unione Sindacale Allenatori di Pallacanestro) ha messo un comunicato nel quale viene sottolineato che “sentito il parere dei medici a proposito dell'emergenza Covid 19, raccomanda alle società di non riprendere gli allenamenti. Ricordiamo agli allenatori – si legge nel documento – che, nonostante le indicazioni contrarie in tal senso, il dirigere un allenamento può comportare una corresponsabilità in un eventuale contagio, visto che tale attività richiede un notevole contatto fisico ravvicinato tra gli atleti”. —

Michele Contessa

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