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Mille cimeli di storia per amore della Reyer «Voglio creare un archivio per il club»

Il tifoso dei Panthers ha un sogno: «Mi piacerebbe offrire i miei pezzi per una mostra nel 2022 alla Misericordia»

Davide Vatrella
3 minuti di lettura



È difficile trovare una persona che abbia una tale smisurata passione per collezionare oggetti di ogni tipo di una società storica importante come la Reyer Venezia. Parliamo di Matteo Maschietto, tifosissimo della squadra orogranata e componente dei Panthers 1976. Aiutato dall’ex storico capitano orogranata e primo dell’era Umana, Mario Guerrasio, ha raccolto un migliaio di cimeli storici (magliette, sciarpe, tute, medaglie, giornali, biglietti delle partite, soprattutto delle tante trasferte, documenti storici e foto) della seconda società più vecchia d’Italia (la prima è la Mens Sana Siena, nata un anno prima rispetto alla Reyer).

Cosa l’ha spinta a raccogliere una tale quantità di pezzi storici della Reyer?

«È una grande passione coltivata negli anni che si associa anche all’amore che nutro per la società. Una passione che mi è costata anche parecchi soldi perché, quando si tratta di acquistare pezzi unici e “datati” possono essere necessari come minimo 200-300 euro. . Certo, non avrei oltre 200 magliette delle stagioni precedenti se non fossi stato aiutato da Mario Guerrasio, che, fra settore giovanile e prima squadra, è stato alla Reyer per una ventina d’anni. Mario ha fatto da tramite con molti ex giocatori orogranata».

È bello vedere che ha catalogato tutto con ordine certosino.

«Non si poteva fare diversamente. Il nostro obiettivo è quello di mettere a disposizione della società tutto questo materiale per una mostra che si potrebbe tenere alla Misericordia nel 2022, quando ricorreranno i 150 anni dalla fondazione della società. La gestione della Scuola Grande è della proprietà, speriamo accolga il nostro invito».

Da quello che si vede qui non c’è solo basket...

«Il basket è solo una parte, certo consistente, della collezione. Come si può notare abbiamo un diploma consegnato nel 1908 a Umberto Poloni della Società Ginnastica Costantino Reyer, una medaglietta del primo concorso ginnico del 1907, che si disputò allo stadio Penzo, una medaglia del centenario (1972), un’altra concernente l’inaugurazione dell’Arsenale nel 1977, e ancora un’altra sul torneo preolimpico di lotta greco romana del 1955. Bisogna tener conto che la Reyer partecipò, subito dopo il 1872, ai campionati di tamburello, lotta greco romana, ginnastica, atletica e palla vibrata. La pallacanestro è solo l’ultimo dei passaggi. E anche il Calcio Venezia è una costola della Reyer che, assieme alla palestra San Marziale, diede vita alla società calcistica».

Tutte queste nozioni denotano un’attenta lettura di libri storici.

«Uno degli ultimi che ho letto è stato “Costantino Reyer e Pietro Gallo: le origini degli sport moderni a Venezia”, che parla della sezione della ginnastica. Ne ho comprati, poi, tanti altri che fanno parte della mia collezione. E, restando sul tema dell’anniversario dei 150 anni, se ci fosse qualche storico disposto a scrivere, avvalendosi della collaborazione di un fotografo, sarei disponibile a mettere gratuitamente tutta la mia collezione a disposizione. Del resto lo abbiamo già fatto per la mostra su Ligabue alla Misericordia».

Osservando le magliette ce ne sono davvero di storiche e di bellissime...

«Sicuramente sono molto legato a quella di Steve Hawes del 1972, quando lo sponsor era Splugen. Steve tornò nel 1984 quando lo sponsor era Canon. Viene spesso a Venezia e siamo in contatto, tant’è che mi ha autografato la maglia. Molte maglie mi sono state recapitate da Franco De Respinis. Ho le canotte di tutti gli sponsor precedenti, da Scaini a Hitachi, da Carrera ad Acqua Marcia, da Noalex a Splugen e Canon. E non mancano le ultime targate Umana con tutte le varie gradazioni. Ne abbiamo poche, invece, delle ragazze»».

Come procede l’archivio storico cimeli SSC Reyer 1872 su Facebook?

«Molto bene. Noi invitiamo le persone che hanno cimeli storici a postarli via web e noi diamo loro visibilità scrivendo chi ha fornito la foto o il cimelio. La stessa cosa la facciamo se la canotta o il gagliardetto ci vengono venduti. Si tratta di una sorta di museo online, che nasce per raccogliere i vari cimeli per evitarne la scomparsa».

Qual è il vostro obiettivo?

«Quello di creare un archivio storico da mettere a disposizione di tutti, ma soprattutto della società. Il museo on line è fatto da tifosi ed ex giocatori ed è proprio per questo motivo che, quando il club ne fa richiesta, noi riusciamo a trovare molti degli ex giocatori che hanno fatto grande questa gloriosa società».

Come giudica questa prima parte di stagione della Reyer?

«La mia impressione è che la squadra abbia puntato sull’Eurocup, non so se volutamente o inconsciamente. Non si fanno quattro vittorie in parquet difficili in Europa se non possiedi un roster competitivo. Anche nel 2016-17 mi ricordo di trasferte con sconfitte pesanti In Serie A. Poi ci fu la svolta e la splendida vittoria dello scudetto. Ora speriamo che ci sia la svolta anche in campionato». —



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