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Vianello: «La mia squadra deve ritrovare l’umiltà»

A.T.
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Spinea. C’è entusiasmo a Spinea per il primo successo in Eccellenza della neo promossa formazione gialloblù. Un successo insperato all’inizio, contro la Calvi Noale, lo scorso anno in finale playoff. È, quindi, un Pier Paolo D’Este sereno quello che esce dagli spogliatoi. «Siamo molto contenti. Il successo è il frutto della nostra volontà di non snaturarci. Di giocare come siamo sempre stati capaci di fare, cioè cercando di sfruttare gli spazi che gli avversari ci concedono e di attaccare con ripartenze veloci», commenta l’allenatore dello Spinea. «Certi movimenti per noi sono ormai collaudati e oggi il campo era in condizioni ideali per fare il nostro gioco. Poi nel secondo tempo siamo riusciti a fare quello che nel primo parziale non eravamo stati in grado di portare avanti, così da permettere alle nostre punte veloci di andare nell’uno contro uno». Nei prossimi turni il percorso è tutto in salita. «Sandonà in trasferta alla seconda e poi in Coppa, probabile inversione di campo con l’Eclisse per l’indisponibilità dell’Allende alla terza, poi derby con la Robeganese e Portogruaro alla quarta. Inizio durissimo».

Non bastano invece le molte palle gol sprecate a un desolato Matteo Vianello. «La mia squadra deve tornare a mangiare con le mani, perché probabilmente non sappiamo usare la forchetta», la metafora dell’allenatore noalese. «Dobbiamo tornare a essere operai, dediti al sacrificio, alla lotta, determinati. Quelle caratteristiche che sono riconducibili alle formazioni ambiziose. Sappiamo che avremo di fronte tutti avversari tosti e se giochiamo così molli non avremo possibilità. Ci vuole determinazione, concentrazione, sacrificio». —

A.T.



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