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Cassarà campione italiano conquista agli Assoluti il 1° Trofeo Livio Di Rosa

Consegnato da Numa il premio intitolato al grande maestro L’emozione di Cipressa e di Omeri, l’orgoglio del CS Mestre

Simone Bianchi
2 minuti di lettura

palermo. La prima edizione del Trofeo Livio Di Rosa, messa in palio dal Circolo Scherma Mestre, è stata vinta ieri dal carabiniere bresciano Andrea Cassarà. È lui infatti il campione italiano di fioretto individuale maschile per la stagione 2019, un titolo vinto ieri sera a Palermo, sede degli Assoluti. Come da accordi con la Federscherma, il trofeo in memoria del grande maestro Di Rosa è andato a Cassarà, vincitore in finale 15-14 contro il campione mondiale in carica Alessio Foconi (Aeronautica). Un assalto tiratissimo, equilibrato oltre ogni limite, e oltretutto arbitrato dal mestrino Isacco Scomparin, arbitro internazionale premiato lo scorso anno quale numero uno d'Italia della sua categoria. Insomma, nemmeno dietro ci fosse stata una regia soprannaturale, ieri sera si sono create le condizioni affinché il Trofeo Livio Di Rosa finisse in mani speciali. Perché dietro questo risultato, legato alla 100ª edizione dei campionati italiani assoluti, c'è una storia che può sembrare incredibile. Andrea Cassarà, nella sua splendida carriera da fiorettista, ha finora vinto due ori olimpici, otto mondiali, dieci europei e, con quello di ieri, dieci italiani. Un palmares superbo, arricchito anche da tante altre medaglie, che Cassarà ha conquistato in gran parte con il suo ex e storico maestro Massimo Omeri, pure lui mestrino, cresciuto tecnicamente al Circolo Scherma Mestre, e primo maestro formato da Livio Di Rosa. Una storia che si intreccia con tanti aneddoti e curiosità, con il bresciano che più volte si è allenato in passato proprio nella sala mestrina di via Olimpia. E ieri sera, sui canali web della Federscherma, a commentare la sua prestazione è stato il commissario tecnico azzurro del fioretto, il veneziano Andrea Cipressa, a sua volta allievo di Di Rosa proprio al Csm, e compagno di sala del mestrino Mauro Numa, entrambi campioni olimpici nel 1984 a Los Angeles, con quest'ultimo che ha consegnato a Cassarà il trofeo. L'ex maestro di Cassarà, Massimo Omeri, commentando il successo e la consegna del trofeo, ci ha pure scherzato su. «Che effetto mi fa vedere quel premio tra le mani di Andrea? Evidentemente a questo ragazzo ho insegnato bene... e qualcuno lassù se n'è accorto» rivolgendo un pensiero proprio a Livio Di Rosa, scomparso nel settembre del 1992. «Mi fa piacere che l'allievo di un maestro, che è stato a sua volta allievo di Di Rosa, abbia vinto il primo trofeo a lui dedicato e messo in palio dal CS Mestre. In Andrea c’è la mia scherma, che è frutto della scuola storica di Mestre. Cassarà, come del resto Matteo Zennaro che fu pure lui mio allievo, sono il risultato di una evoluzione di quella scuola. Cioè di quanto Di Rosa ha insegnato, solo che negli anni quegli insegnamenti si sono adattati ed evoluti in base ai tempi». —

Simone Bianchi

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