Francesca Cipelli da record 3,93 nel lungo a Saronno
Gianluca GalzeranoMestre. I record a volte arrivano così, non previsti. Ti alzi la mattina, ti senti bene, l’aria è fresca ed il sole scalda già come in primavera, e la voglia di battere tutti, compresa te stessa, diventa un pensiero fisso. «Sono felicissima, dopo un 2018 davvero sotto tono per vari motivi, questo record italiano arrivato alla prima gara dell’anno mi spalanca davanti un anno su cui puntare forte».
Francesca Cipelli ha 21 anni ancora per poco, dato che i suoi 22 cascano esattamente venerdì prossimo: dopo averlo tanto inseguito, quel record paralimpico indoor nel salto in lungo categoria T37 (lesioni cerebrali) ora le appartiene, un regalo anticipato lungo 3 metri e 93 centimetri che certifica la bontà del lavoro svolto silenziosamente in tutti questi mesi passati dopo la delusione degli Europei di Berlino, con quel podio sfuggitole per soli due centimetri. Teatro dell’impresa, la città di Saronno e il suo Meeting Regionale Cadetti Open di atletica leggera, dove Francesca era impegnata nei 60 metri piani oltre che nel salto in lungo.
«In realtà ero lì per testarmi sui 60, gara che sto preparando da tutto l’inverno. Ho corso la mattina, facendo bene perché nella finale verso mezzogiorno ho battuto il mio record personale centrando un buon 10. 08 (2 centesimi dal record italiano, ndr): le sensazioni di gamba e di testa erano in effetti positive, ma il lungo era subito dopo, nel primo pomeriggio, e temevo di arrivarci scarica». Così non è stato: 3, 72 al primo salto, poi un crescendo, con il record arrivato al quinto e replicato identico al sesto ed ultimo assalto.
«Il lavoro fatto sui 60 era ancora in circolo, correndo stavo bene e questo mi ha permesso di restare molto concentrata sugli stacchi. La misura è importante, ma io so di valere ancora di più, ora il mio obiettivo è dimostrarlo».
Tante le gare spalmate nell’arco della stagione, al chiuso e all’aperto: su tutte, quella per cui vale la pena fare qualunque sacrificio, i Mondiali di Dubai programmati per novembre.
«Sono nel giro della Nazionale da qualche anno ormai, ma qualificarsi per un Mondiale è una cosa complicata, anche se questo risultato potrà certamente essermi di grande aiuto. Il sogno vero restano, però, le Paralimpiadi di Tokyo 2020, e grazie al mio allenatore Raffaele Sartorato, al preparatore Claudio Pavanello della Fisiosport e alla nutrizionista Valentina Lanza adesso so che non si tratta di un sogno proibito». —
Gianluca Galzerano
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