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Il “Trecce” (81 anni) corre ancora sulla linea laterale

Redento Tonon, un cuore biancoverde prima custode poi guardalinee del Mira

Alessandro Torre
1 minuto di lettura

La storia

Una vita sulla fascia laterale. Redento Tonon, nell’ambiente “Trecce”, soprannome che i giocatori gli hanno assegnato anni fa, quasi 82 anni (nato a Villa Estense il 27 giugno 1937), è il guardalinee ufficiale del Città di Mira, Prima Categoria. Una vita passata a fare l’assistente di fascia nelle partite della sua squadra, da quando nel 1961 si trasferì a Mira con la famiglia e cominciò la sua collaborazione con il Mira di allora. «Ho sempre amato il calcio e ho sempre fatto parte di questo mondo» racconta “lo sbandieratore” biancoverde, «ho cominciato come giocatore, poi sono passato a dirigente e adesso eccomi qui. Ho iniziato come portiere nell’Este dagli Esordienti fino agli Allievi. Poi ho dovuto smettere perché dovevo lavorare e più tardi sono passato a fare il dirigente accompagnatore sempre con la società padovana». Quindi l’inizio della lunga avventura con il Mira. «Nel 1961 mi sono trasferito con la famiglia a Mira e ho iniziato a collaborare con la squadra che era in Prima Categoria, prima come custode, poi come guardalinee e non ho più smesso». Negli anni Settanta poi l’arrivo in società del presidente Lissandrin. «Con lui la squadra arrivò fino alla C2 nel 1980. Cinque anni incredibili e indimenticabili. Le più belle formazioni, i campioni, le sfide. Lo stadio comunale strapieno, 4000 persone per le partite con il Venezia, il Piacenza, il Pavia, le Marche. Un calcio che non c’è più». Ma nel corso della sua storia anche il passaggio dallo stadio di via Nazionale all’attuale comunale “Gazzetta”. «Ho cominciato a fare il guardalinee sul campo di via Nazionale, poi nel 1974 ci fu l’inaugurazione del nuovo stadio. All’epoca un vero e proprio gioiello. Venne la Fiorentina a giocare la partita inaugurale. Quel giorno mancava Antognoni, ma c’erano i vari Superchi, Caso, Merlo. Fu subito 6-0 poi si fermarono. L’anno dopo altra partita di celebrazione con la Spal che aveva appena acquistato la nostra punta Pezzato. Altro bel ricordo». Una vita a correre di là della linea laterale. «Il gioco è molto cambiato, quello odierno non è più calcio. Una volta c’era molta più classe, oggi c’è tanto agonismo e tanta corsa, niente altro. Io ho sempre fatto il mio, magari andando anche oltre, segnalando anche i fuorigioco e scatenando le reazioni del pubblico, soprattutto in trasferta. Noi guardalinee di parte dovremmo alzare la bandierina solo quando la palla esce, ma io mi faccio trasportare, mi viene spontaneo…». Quale il futuro per “Trecce”? «Ho ancora tanta voglia di continuare, anche perché non mi piace stare a casa. Non mi va la domenica senza la partita». —

Alessandro Torre

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