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L’Uc Mirano in festa per i suoi primi 50 anni «di felicità e di gioia»

Il 28 ottobre 1968 nacque il sodalizio bianconero che in mezzo secolo ha ottenuto oltre 1.500 vittorie e 45 titoli Il ricordo dei campioni

Giacomo Piran
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MIRANO

«Oh, quanta strada nei miei sandali quanta ne avrà fatta Bartali», cantava Paolo Conte nella canzone dedicata al grande “Ginettaccio” . Chissà quanta ne avranno fatta gli atleti dell’Uc Mirano, blasonata società ciclistica che sabato ha festeggiato i 50 anni di attività. Era il 28 ottobre 1968 quando un gruppo di appassionati decise di fondare la società ciclistica partendo dalla voglia di dare vita a un gruppo sportivo che rispecchiasse i fondamenti di uno sport di fatica e sacrificio quale è il ciclismo. Nacque allora il mito delle maglie “bianconere” che ancora oggi, dopo 50 anni e senza mai cambiare colore, percorrono le strade con i loro atleti. «Sono molto emozionato», ha esordito il presidente Paolo Mario Bustreo, «perché rappresentare l’Uc Mirano in questa importante ricorrenza, mi onora».

Da sempre Uc Mirano è sinonimo di successi e vittorie. In mezzo secolo di attività gli atleti hanno ottenuto oltre 1.500 vittorie e ben 45 titoli tricolori su strada, pista e cronometro. Tra questi c’è Francesco Lamon, ciclista della nazionale su pista, attualmente impegnato in Coppa del Mondo in Canada.

«Raccontare 50 anni è difficile», ha spiegato Bustreo, «è stato un lungo cammino di felicità e di gioia. Il mio ringraziamento va ai fondatori, agli ex presidenti, dirigenti e tecnici, ai ciclisti che ci hanno onorato e hanno avuto l’onore di indossare la nostra maglia». Durante la serata sono stati ricordati gli ex presidenti Ottavio Bressan, Federico Minto, Angelo Favaretto, Gianni Bertoldo, Lucio Bustreo e l’attuale Paolo Mario Bustreo. Un grande applauso è stato riservato a Giorgio Manera, attuale vicepresidente e unico socio fondatore ancora presente nella società. «Continuerei per altri 40 anni», ha detto emozionato, «stravedo per questa società». Emozione quando è stato ricordato il grande Attilio Benfatto, ex professionista e tra i fondatori del team bianconero: «Attilio è stato un maestro di vita», ha detto Bustreo, «un signore del ciclismo. Ha sempre seguito i ragazzi con grande passione trasmettendogli tutte le sue conoscenze. Buona parte dei successi sono arrivati anche per merito suo».

Come poi non ricordare tutti i direttori sportivi, da Bruno Niero, a Paolo Santello, Lorenzo Pesce per giungere poi all’attuale staff capitanato dai fratelli Sandro e Marino Bettuolo, o il meccanico Bepi Favarotto.

Durante la serata sono stati narrati alcuni momenti storici come la vittoria della Coppa Italia con Alessandro Destro, Stefano Checchin, Roberto Zoccarato, Mauro Pasqual e Alessio Ballin, o quando nel 1973 ben tre ciclisti di Mirano – Attilio Benfatto come professionista, Paolo Mario Bustreo e Rino Carraro come dilettanti – parteciparono ai mondiali di ciclismo su pista a San Sebastian. Ricordati anche alcuni campioni italiani: Laura Doria, Riccardo Donato, Francesco Lamon, Andrea Zorzetto, Leonardo Marchiori, Davide Boscaro, Riccardo Chimenton.

Molti gli attestati di stima giunti durante la serata, tra cui quelli di Gianpietro Bonato, presidente Fci di Venezia , e di Raffaele Carlesso, ex presidente nazionale e regionale della Fci. —

Giacomo Piran

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