In evidenza
Sezioni
Magazine
Annunci
Quotidiani GNN
Comuni

«Abbiamo le qualità per rovesciare questa situazione»

MESTRE. Il capitano non vuole mollare, non vuole chiudere la carriera proprio sul parquet dove un anno fa ha vinto il suo ultimo scudetto dopo i trionfi con Siena. Tomas Ress sa che sono le ultime...

1 minuto di lettura

MESTRE. Il capitano non vuole mollare, non vuole chiudere la carriera proprio sul parquet dove un anno fa ha vinto il suo ultimo scudetto dopo i trionfi con Siena. Tomas Ress sa che sono le ultime partite, ma vuole prolungare la permanenza in campo e per farlo la Reyer dovrà quanto meno superare questa sera la Dolomiti Energia per poi confidare nel bunker del Taliercio per volare nella seconda finale scudetto della sua storia. «Sarà una partita molto nervosa, molto difficile» spiega Tomas Ress, utilizzato finora solo 6’ da De Raffaele nelle tre partite giocate contro Trento, «dovremo tenere lo stesso atteggiamento per tutti e quaranta i minuti, ma anche di più. Non dovremo farci innervosire, giocando duro, di fisico, come fanno i nostri avversari perché Trento è una squadra molto esplosiva ed atletica. La Reyer ha comunque le qualità per pareggiare la fisicità della Dolomiti Energia sperando che poi venga fuori il talento che noi abbiamo». Tecnici, antisportivi ed espulsioni in gara-2, antisportivi, tecnici ed espulsioni in gara-3 con Austin Daye a farne le spese a inizio partita, guarda caso proprio nella fase in cui la Reyer aveva quasi azzerato il break iniziale dei trentini (25-21). «Dobbiamo avere la giusta concentrazione, rimanere calmi» insiste Ress, che partite da dentro e fuori ne ha giocate a decine nella sua lunghissima carriera, «sarà una gara che si deciderà in ogni pallone, dove la differenza la faranno i dettagli». Servirà, comunque, una Reyer al limite della perfezione per espugnare la BLM Group Arena, ma anche in questa stagione la squadra di De Raffaele, quando si è trovata con le spalle al muro, ha sciorinato prestazione all’altezza, sia in Italia che in Europa. «Ognuno di noi ha un lavoro, un compito da svolgere sul parquet» conclude il n. 14 della Reyer, «quel che conta è che tutti lo facciamo al meglio. Non dovremo guardare troppo il tabellone, anzi. Quel che conta è il risultato che segnerà alla sirena finale». (m.c.)

I commenti dei lettori