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Novellino story a Venezia Un amore durato due anni

Molto amato dai tifosi, ha firmato la promozione in A e una salvezza fantastica Le liti con Zamparini, l’esonero rientrato, i gol di Recoba e... quel gavettone

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MESTRE . Sono passati vent’anni, ma Walter Alfredo Novellino rimane sempre nella memoria collettiva dei tifosi arancioneroverdi, che non mancheranno di tributargli i giusti onori quando si presenterà al Penzo con l’Avellino, nella partita di ritorno. Zamparini ha quasi sempre puntato su allenatori giovani, prima di Novellino aveva chiamato in laguna Zaccheroni e Ventura, dopo di lui toccò a Spalletti, Prandelli e Iachini. Nell’estate del 1997 ecco Novellino, condottiero di un bel Ravenna con in testa il modello-Parma, sedersi sulla panchina del Venezia. Puntando sui suoi due “cagnacci”, Iachini e Miceli, in mezzo al campo, sul tandem Cossato-Schwoch in attacco. Una marcia (quasi) trionfale verso la Serie A, rimandata prima a Lucca e poi a Cagliari, per coronare il sogno con la Fidelis Andria. Le interminabili chiacchierate con Gianni Di Marzio, il 4-4-2 ferreo e intoccabile, l’apoteosi in piazza San Marco. Ginocchia doloranti dalle mille battaglie da calciatore, ma spesso la sua sagoma ciondolante sbucava dalla nebbia al termine di una corsa rilassante attorno al Taliercio. «Ci salveremo» continuava a ripetere Novellino anche con il Venezia in fondo alla classifica della Serie A la seconda stagione. Fu anche baciato dalla buona sorte, Novellino: squadra che non decollava, ultime posizioni costanti, Zamparini che fremeva, finché un giorno, dopo uno stentato pareggio interno (0-0) con la Sampdoria decise di esonerarlo, promuovendo il tecnico della Primavera, Attilio Tesser. Novellino venne salvato dai giocatori, sentiti a uno a uno da Zamparini, unica voce fuori dal coro Ballarin. Salvato dalla nebbia nella gara d’Epifania contro l’Empoli, gara in cui si infortunò l’austriaco Poschner, stop che spinse Beppe Marotta a chiedere Alvaro Recoba all’Inter. E poi quel tacco magico di Pippo Maniero il 20 gennaio 1999 nel recupero con l’Empoli, toscani avanti 2-0 a metà partita e Venezia in dieci per l’espulsione di Bilica. Carattere d’acciaio, non mancarono i confronti “vivaci” con il presidente Maurizio Zamparini, compresa una “cacciata” del patròn durante l’intervallo di una partita dopo che era entrato negli spogliatoi durante l’intervallo. Finisce con Iachini che gli scaraventa un gavettone d’acqua in testa nell’ultima gara casalinga contro l’Inter, che sancì la permanenza in Serie A. Ma Novellino aveva già deciso, voleva nuovi stimoli, anche in Serie B e al richiamo di Napoli non poteva certo girarsi da un’altra parte.

Ritornò a Sant’Elena da avversario con il Piacenza, e trovò in un veneziano, Paolo Poggi, il suo salvatore: due reti in 60” a dieci minuti dalla fine e vittoria per 3-2 dei biancorossi. Novellino fu più magnanimo nel giugno 2003, quando si presentò all’ultima giornata con la già promossa Sampdoria, e finì 3-1 per gli uomini di Bellotto ed Evans Soligo in gol. Ieri sera un’altra tappa della Novellino-story, in attesa del romantico ritorno allo stadio Penzo. (m.c.)

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