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«Scelte giuste e coraggiose»

Il Ct Cipressa sottolinea la crescita dei nuovi campioni in azzurro

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MESTRE . Le cinque medaglie, di cui due d’oro, agli ultimi Mondiali di Lipsia lo hanno saldamente ancorato sulla poltrona di commissario tecnico del fioretto azzurro. Numeri alla mano, non c’è nulla da fare, Andrea Cipressa è già tra i Ct più vincenti, e negli ultimi anni con le medaglie ottenute avrebbe potuto già riempire una valigia. In Germania la conferma, dopo una stagione che era partita con una Olimpiade non del tutto soddisfacente, e con un rinnovamento inevitabile perdendo per strada Vezzali, Di Francisca, Baldini e con un Cassarà a mezzo servizio. «Ma chi è arrivato si è fatto trovare pronto» sottolinea Cipressa, «e non si può dire il contrario. Ho avuto coraggio nel fare alcune scelte, tante mi hanno dato ragione e lo dico con orgoglio. Pensiamo solo alla squadra femminile di fioretto: oro ai Mondiali, oro agli Europei e cinque gare su cinque vinte in Coppa del Mondo. Gli uomini oro ai Mondiali, e sempre sul podio tra Europei e Coppa del Mondo. E poi non parliamo di tutte le gare e i podi individuali portati a casa. Le critiche dopo Rio de Janeiro sono state pesanti, ma le risposte sono arrivate per tutti».

Ma soprattutto la stagione che si è conclusa venerdì scorso a Lipsia ha visto non solo una grande Arianna Errigo, come ci si poteva aspettare, ma anche talenti come Martina Batini, Alice Volpi e Camilla Mancini che hanno saputo dire la loro. E tra i maschi ovviamente Daniele Garozzo, ma anche Giorgio Avola decisivo nella finale di Lipsia a squadre, o Alessio Foconi e tanti altri. «Alle Olimpiadi di Tokyo mancano tre anni, ma non possiamo certo star qui a perdere tempo» prosegue nell’analisi il commissario tecnico azzurro del fioretto, «non basta essere forti nell’individuale, bisogna anche saper fare squadra. Ci siamo ripresi dopo una leggera flessione, a Lipsia ho scommesso su Foconi e Avola lasciando Cassarà in panchina. Sentivo che in quel frangente potevano fare la differenza. La presenza di Fabio Galli? È stata ancora una volta fondamentale. È un amico, quasi un fratello, e comunque una persona alla quale so che potrei affidare i miei figli. I miei predecessori non avevano mai o quasi creduto in lui, gli vanno riconosciute capacità tecniche e umane».

Ora si guarda alla prossima stagione, e il Ct veneziano è sicuro: «A Verona nel 2018 organizzeremo i Mondiali di categoria Giovani e Cadetti. Tutto dovrà essere perfetto, e da quelle pedane potrebbero uscire altri campioni di domani. Una gara da onorare e le soluzioni le abbiamo già pronte». (s.b.)

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