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Usa, tutti pazzi per Dorina Trionfo nella Raam Texas

Ultracycling. Vittoria con record in campo femminile, quarto posto assoluto La Vaccaroni: «Voglio partecipare alla prossima Race Across America»

di S
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VENEZIA. L’America è pazza di Dorina Vaccaroni. L’ex campionessa olimpica di fioretto, dopo aver dominato in lungo e in largo anche le gran fondo di ciclismo dell’ultimo decennio in Italia, ha ormai sbaragliato la concorrenza anche negli Stati Uniti. Dodici mesi oltre oceano le sono bastati per mettere le cose in chiaro, tanto che il circuito californiano di gare sulla lunga distanza l’ha fatto suo senza neppure troppa fatica. L’altro ieri, invece, ha dominato la Raam Texas, non certo una garetta per appassionati delle due ruote del fine settimana. In tutto 600 chilometri no stop coperti in 27 ore, e affrontando un dislivello complessivo di settemila metri. Per lei primo posto nella categoria femminile e addirittura quarto nella classifica assoluta dietro ai primi tre uomini in corsa. Alla fine, sotto il traguardo, per Dorina Vaccaroni è arrivata anche la soddisfazione di aver stabilito il record femminile, e non poteva far altro che alzare le braccia al cielo. Ma lei ha fatto di più, sollevando anche la stessa bicicletta con cui ha compiuto questa ennesima impresa. «Un altro passo avanti verso la possibilità di gareggiare alla Raam, quella vera e propria, che prevende l’attraversamento degli Stati Uniti. Il mio sogno nel cassetto ormai da anni, e per il quale sto lavorando davvero duro» ammette la campionessa veneziana. La Race Across America, o Raam appunto, è la gara di ultracycling più dura e lunga al mondo. Con i suoi cinquemila chilometri da affrontare, attraversa dodici Stati (California, Arizona, Utah, Colorado, Kansas, Missouri, Illinois, Indiana, Ohio, West Virginia, Pennsylvania e Maryland) partendo dalla costa del Pacifico ad Oceanside, e terminando sul quella atlantica ad Annapolis. Circa 35 mila metri complessivi di dislivello e un tempo limite di appena 12 giorni, tanto che solo la metà dei partecipanti riesce ad arrivare al traguardo.

«In questa Raam Texas ho sofferto parecchio il caldo dei deserti (35 gradi) trovandomi poi la notte con soli 5°» aggiunge Dorina Vaccaroni, «ho lottato anche contro i tanti dolori che mi porto dietro ma è andata davvero benissimo, e qui tutti stanno impazzendo per me. Non sembra normale che una donna italiana possa vincere queste gare in casa loro». E a tifare per lei ci sono stati anche i suoi allievi di fioretto alla Marin Fencing Academy di San Francisco, la sala schermistica in cui è passata nello scorso autunno dopo la prima esperienza a Los Angeles dei mesi precedenti. L’ex campionessa olimpica ha infatti deciso nel 2016 di fare armi e bagagli nel vero senso della parola, salutare tutti e trasferirsi negli Stati Uniti a insegnare scherma ai giovani e a inseguire il suo sogno di partecipare alla Raam. In Italia ormai la si vede di rado. E quanto ritorna è per raggiungere la sua casa di Asiago, località che ama spassionatamente e dove prosegue gli allenamenti nei luoghi famosi per le battaglie della Grande Guerra o spostandosi sulle Dolomiti. Ma questo, sempre partendo e ritornando poi sull’Altopiano come ha fatto tra dicembre e gennaio scorsi.

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