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Fede, l’ombrellina con la laurea e il titolo di Marc

«Nel 2013 ero al fianco di Marquez, vincitore del Mondiale Ma quella volta che i piloti hanno fatto finta di investirmi...»

di Mauro Corno
3 minuti di lettura

di Mauro Corno

Sulla griglia di partenza, pochi minuti prima del via, sono le più ammirate, molto più delle macchine o delle moto che sono pronte a darsi battaglia nei Gran premi. E non è un caso perché sono tutte belle. Il mestiere di “ombrellina”, però, va ben al di là del semplice lato estetico. A puntualizzarlo è Federica Bizzi, in arte Fede B., che da anni gira il mondo al seguito delle MotoGp e delle Superbike.

Varesina, trent’anni ancora da compiere, è l’unica Monster Girl italiana: è la ragazza immagine nel mondo dei motori della casa statunitense degli energy drink. Nel cassetto ha una laurea in Comunicazione aziendale e un master in marketing: le serviranno in futuro, perché oggi come oggi si diverte troppo con indosso la sua mise nera. Intelligente, solare e spiritosa, ribatte colpo su colpo all’impertinente cronista.

Partiamo dall’abbigliamento, le va?

«Il nostro modo di vestire mise è piuttosto “aggressivo”, ma siamo molto più castigate di altre colleghe. Faccia un salto in un circuito a caso e se ne renderà conto…».

Sì, certo che ci sono stato. Ho notato che avete più estimatori voi dei piloti.

«I tifosi ci chiedono i poster dei motociclisti ma soprattutto di posare per i selfie insieme con loro. Se qualcuno cerca di fare il furbo e anziché sul fianco prova ad appoggiare la mano altrove basta uno sguardo per fulminarlo. Ma succede di rado, c’è molto rispetto: sanno che siamo lì per lavorare».

Togliamoci subito il dente: qualche ombrellina cerca anche marito tra i piloti…

«Non è il mio caso, sono fidanzatissima con Omar, che lavora in un campo differente e al massimo guida lo scooter. Altre sono accondiscendenti, non so se ho reso l’idea, ma non va fatta di tutta l’erba un fascio, mi raccomando. Se non sei seria nessun marchio legherà il suo nome a te. E poi i piloti per me sono persone per cui fare il tifo. Sa che nel 2013 ho vinto il Mondiale con Marc Marquez?».

Addirittura? Ci racconti…

«Tra le ombrelline non c’è soltanto competizione. Devo dire grazie alla mia amica Petra Cubonova, una supermodella ceca di cui sono diventata grande amica tra una fiera e una corsa di moto. Sapeva che in Honda erano alla ricerca di una ragazza con le mie caratteristiche e mi ha segnalata, intimandomi di spedire il mio book nel quartiere generale della casa giapponese. Il mio entusiasmo è stato convincente e mi sono trovata nel team con Marquez e con Dani Pedrosa: entrambi molto carini e molto educati. Insieme con altre ragazze sono stata una novità per la casa giapponese: Stoner aveva la moglie come addetta».

Proviamo a sorridere. Si prenda i giusti meriti per il primo titolo iridato del fenomeno di Cervera nella classe regina...

«Non faccia troppo lo spiritoso… Quando fa caldo il nostro contributo è fondamentale. Il piloti hanno la tuta addosso e anche il casco, che non permettono a nessuno di toccare, soprattutto per motivi scaramantici. Facciamo in modo che soffrano il meno possibile mentre si concentrano in vista della gara. E poi, soprattutto, rappresentiamo un veicolo pubblicitario. È chiaro che se sei simpatica al cameraman hai più possibilità di essere inquadrata, per la gioia dei marchi che stai portando sul tuo vestitino».

Per la gioia dei marchi ma certo anche di chi guarda. Vi mettono lì apposta...

«Diciamo che la gioia è delle aziende e anche di chi guarda, così la faccio contento. Il buon gusto davanti a tutto, sempre e comunque: quando leghi il tuo nome a un’azienda sai che cosa ci si aspetta da te, non ti obbliga nessuno ad accettare se non te la senti. Le proposte a cui ho detto “sì” sono sempre state serissime e lo sottolineo con orgoglio. Da fuori potrebbe sembrare banale, ma quando fa freddo sono proprio i nostri datori di lavoro a farci indossare indumenti più confortevoli».

Quest’anno ha concesso il bis iridato in Superbike.

«Ha vinto il Mondiale Johnny Rea: un idolo per il quale ho fatto da ombrellina in numerose gare. Ma pure con Bradley Smith e Pol Espargarò, nelle MotoGp, mi sono trovata benissimo. Quando li vedo correre mi tremano le gambe, perché sono tutte persone magnifiche e, non ce lo dobbiamo nascondere, la loro professione non è esente da pericoli».

Anche lei, però, una volta ha rischiato grosso.

«A Maggiora mi hanno chiesto di posizionarmi al centro della pista, con il cartello dei “5 secondi” per una foto. Tutti i motociclisti schierati in griglia di partenza, dopo lo scatto fotografico, sono partiti a tutto gas verso di me per farmi uno scherzo: loro mi sfrecciavano vicinissimo e io ero pietrificata. È stato il minuto più lungo della mia vita. Invece, a Losail, mi sono divertita tantissimo: la pista illuminata a giorno rendeva tutto ancora più affascinante e poi ci avevano concesso il sabato “libero”...».

Piemonte, Spagna, Francia, addirittura Qatar: è sempre in giro…

«Ho iniziato a cimentarmi come modella e indossatrice un po’ per gioco, quando studiavo alle scuole superiori. Un sacrificio soprattutto per i miei genitori, che mi portavano ai casting e che mi hanno sempre sostenuta e consigliata. Ho anche partecipato a Miss Italia, nel 2006, arrivando sino alle pre-finali di San Benedetto del Tronto. Vinse Claudia Andreatti, capello corto come Alice Sabatini, la trionfatrice di quest’anno, una rarità. Poi il gioco è diventato un lavoro: non potevo passare da uno stage all’altro. Ci sarà tempo per fermarsi: non sarebbe male vivere un’esperienza negli Stati Uniti».

E quando è a casa?

«Calzo le pantofole, prendo una bella copertina, mi metto sul divano a guardare la televisione e mi addormento quasi subito: altro che andare in discoteca, ne ho di ore di sonno da recuperare…».

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