«Il progetto Venezia non si ferma, anzi»
Calcio. Il presidente Korablin ha incontrato la squadra per la prima volta: non ho voluto cedere il club al gruppo di Tacopina
di Michele Contessa
MESTRE. «Dicembre è stato un mese molto complicato, a causa delle vicende politiche ed economiche in Russia, mi era arrivata una proposta da New York per vendere la società, ma, in sintonia con i miei partner, abbiamo ritenuto di proseguire questo progetto. Sono le stesse persone che hanno acquistato il Bologna».
Yury Korablin si è materializzato al centro sportivo del Taliercio poco prima delle 15, orario fissato per l’allenamento del pomeriggio da Michele Serena, accompagnato dalla nuova interprete e ha trovato ad aspettarlo il direttore generale Dante Scibilia, il direttore sportivo Ivone De Franceschi, ma anche Mattia Collauto (al quale il numero uno arancioneroverde ha riservato un caloroso abbraccio) e Luca Castagna. Una visita annunciata al mattino ai giocatori, quasi tutti (fatta eccezione per Fortunato, Cernuto e Giorico) hanno conosciuto per la prima volta il presidente («Allora è vero, esiste veramente», si è sentito dallo spogliatoio come battuta). Yury Korablin si è intrattenuto per qualche minuto con Michele Serena, che aveva avuto modo di incontrare la scorsa estate prima di riconfermare Alessandro Dal Canto, poi ha parlato per una decina di minuti alla squadra.
«Che cosa ho detto? Che gli obiettivi rimangono sempre gli stessi, che ho sempre seguito quanto accadeva, seppur da lontano, e che ho fiducia in loro». Facile che il presidente creda che sia ancora raggiungibile la spiaggia dei playoff.
«Essere qua è già importante», ha esordito il presidente arancioneroverde a quasi 200 giorni dalla sua ultima apparizione in laguna, «negli ultimi mesi non ho potuto assentarmi da Mosca perché dovevo seguire da vicino la situazione dei miei affari. Non stiamo attraversando un periodo esaltante, lo sapete anche voi. A metà dicembre c’erano 50% di possibilità di continuare, 50% di dover lasciare, poi, d’accordo con i miei partner, abbiamo deciso di proseguire nel progetto Venezia, sia a livello sportivo che per quel che riguarda il nuovo stadio. Abbiamo la possibilità di dimostrare anche nel nostro Paese che si possono raggiungere risultati positivi». E così a dicembre Korablin e il suo gruppo hanno lasciato passare l’offerta nord-americana, vale la pena di ricordare che al Bologna sono andati l’avvocato italo-americano Joe Tacopina e l’italo-canadese Joey Saputo, l’imprenditore di Montreal che ha costruito lo Stade Saputo da 20 mila posti a sedere.
«Gli Stati Uniti stanno vivendo un periodo di grande rilancio a livello economico, ci sono molti imprenditori che vogliono investire i loro capitali anche al di fuori dei confini nazionali». Entro il 16 febbraio il Venezia dovrà provvedere al pagamento degli stipendi e dei contributi di novembre e dicembre per evitare un’altra penalizzazione. «Abbiamo già raccolto il 60% di quanto ci serve. Sarò più presente, anche fisicamente, nella vita della società. Credo che una volta al mese verrò in Italia, intanto abbiamo buttato giù un piano strategico». In questi giorni Korablin continuerà anche a occuparsi dello stadio e in particolare dei terreni opzionati a Tessera. «Il progetto stadio va avanti come il progetto sportivo», ribadisce il presidente arancioneroverde, «incontri con il commissario Zappalorto? Non in questa occasione». I tifosi sono preoccupati per i lunghi silenzi.
«Domani ritorno a Mosca, ma la prima volta che ritorno pianificherò un incontro con loro. Siamo sempre vicini ai sostenitori del Venezia». Korablin è rimasto ancora per qualche minuto al Taliercio, poi è salito in auto per raggiungere la sede di via Torino dove aveva un’altra full immersion con Scibilia e De Franceschi. Non ci sarà alla partita con il Como, domani salirà nuovamente sul volo per Mosca.
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