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«L’unico neo è il ko di Capo d’Orlando»

Basket serie A. Il bilancio dell’andata della Reyer tracciato da Recalcati: ora sarà fondamentale ritrovare la continuità

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MESTRE. «Al netto della gara di Capo d’Orlando, di cui però non possiamo non tenere conto, non possiamo essere scontenti del girone d’andata della Reyer. Anche se tutti noi volevamo chiudere con un’altra vittoria». Carlo Recalcati ha staccato per tre giorni («Anche se staccare a Cantù è praticamente impossibile, dappertutto si parla di pallacanestro»), il tempo utile per riavvolgere il nastro della prima parte di regular season e di gettare i presupposti per il rush finale verso i playoff.

«Eravamo riusciti a toccare il top proprio nel periodo che maggiormente temevo», osserva il tecnico della Reyer, «quello in coincidenza con le feste dove qualche distrazione di troppo poteva incidere nel lavoro. Invece con Cantù, Trento e Cremona, ma anche con Sassari, la squadra aveva trovato quella continuità che ci era mancata in precedenza, giocando un’ottima pallacanestro. Avevamo vinto in precedenza tante partite, è vero, però tutti noi avevamo visto gli alti e bassi che ci avevano portato ugualmente al successo. Ritrovare quella continuità sarà fondamentale in vista della ripresa del campionato contro Avellino».

È tempo anche per snocciolare qualche numero nell’analisi complessiva del girone d’andata. «Al di là delle prestazioni individuali di Peric», osserva il coach, «è gratificante constatare come siamo in ottima posizione in tante classifiche di squadra». Segno che la Reyer non dipende da un solo giocatore. «Anche dove pensavamo di soffrire di più, ci siamo difesi egregiamente. Avremmo potuto avere dei problemi a rimbalzo, anche considerando le difficoltà di Moore, ma sia in quelli offensivi che in quelli difensivi siamo stati superiori nei confronti degli avversari. È vero, siamo una squadra anomala, dove il miglior rimbalzista, Stone, è il nostro play. Siamo comunque consapevoli che abbiamo anche noi i nostri limiti, come tutte le squadre, a volte siamo riusciti a sopperire, altre volte no. Goss? È il nostro ago della bilancia, quando Phil sta bene fisicamente ne risente positivamente l’intera squadra. Al di là di tutto, è fondamentale che i giocatori stiano bene».

Chiunque avrebbe firmato, a settembre, per vedere la Reyer al quarto posto alla fine del girone d’andata. «Quel piazzamento è il frutto della sconfitta a Capo d’Orlando», osserva Recalcati, «ma anche perché abbiamo perso in casa con le squadre che hanno chiuso a pari punti con noi al secondo posto. Il viaggio di Sartori negli States? Ci permette di visionare tanti giocatori in un colpo solo, ma non siamo andati a Santa Cruz per un motivo particolare, era un appuntamento fissato da tempo. Dobbiamo pensare, intanto, a risolvere i problemi che abbiamo in casa nostra, con il lavoro».

Hackett graziato. Ieri il presidente della Fip, Gianni Petrucci, ha accolto la domanda di grazia di Daniel Hackett, che potrà ritornare a giocare anche nel campionato italiano a partire dalla prima giornata di ritorno, quindi sarà un avversario in più con Milano nel big-match di lunedì 9 febbraio. Tutti presenti alla ripresa, fatta eccezione per Stone e Goss, ai quali la società ha concesso qualche giorno di stop in più.

Michele Contessa

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