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Durante la guerra due scudetti contro i gerarchi

Nel 1942 e 1943 i ragazzi di Vidal riuscirono a soffiare il tricolore alla Bruno Mussolini e poi a Bologna

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MESTRE. Sognare costa poco, anche se la stagione è lunghissima e i playoff ancora da raggiungere. La Reyer di Recalcati è entrata nella storia secolare della società, se entrerà anche nella storia della pallacanestro italiana lo sapremo solo a primavera inoltrata. Dagli scaffali si afferrano libri pieni di polvere per ritrovare il Leone di San Marco così in alto in serie A.

“La Reyer ha già vinto”, ha sottolineato Carlo Recalcati, e gli scudetti vinti nel 1942 e nel 1943 campeggiano dalla cupola del Taliercio. Anni luce per lo sport, anni luce per la storia: due tricolori conquistati quando l’Europa era sconvolta dalla Seconda guerra mondiale, il secondo pochi mesi prima dell’armistizio dell’8 settembre che portò il conflitto in Italia. E quella Reyer tricolore dovette fare i conti con la guerra: giocatori chiamati alle armi, giocatori che vissero sulla loro pelle le vicende del conflitto. Era la squadra dei veneziani, di Carmelo Vidal allenatore, della lotta contro la forza delle avversarie (Bruno Mussolini Roma, Virtus Bologna, Ginnastica Triestina e Olimpia Milano in primis) e contro le forze che manovravano, o provavano a manovrare, lo sport italiano dall’alto. Milano e Trieste si erano divise gli ultimi 6 scudetti, il Duce e i gerarchi romani volevano portare il tricolore nella capitale.

La squadra dei Parioli, dove giocava Vittorio Gassman, diventò Bruno Mussolini in memoria del figlio del Duce scomparso in un incidente aereo a Pisa. Nel 1941 la Reyer aveva chiuso al quarto posto, poi il tricolore: Sergio e Giuseppe Stefanini, Luigi Frezza, Guido Gorlato, Marcello e Sergio De Nardus, Renzo Mainente, Luciano Montini, Armando Fagarazzi, Amerigo Penzo ed Enrico Garbosi. Ai più giovani nomi sconosciuti o quasi, è la Reyer campione d’Italia 1941-1942, scudetto conquistato all’ultima giornata superando (33-28) la Bruno Mussolini Roma. Venezia in trionfo, mentre le bombe sconvolgono l’Europa e gli Stati Uniti entrano in guerra. Ripetersi non è facile, la Reyer ci riesce.

Le avversarie sono sempre le stesse, ma questa volta resiste di più la Virtus Bologna, ancora una volta uno scudetto assegnato in volata. Penultima giornata, V nere avanti di un punto in classifica (era valido allora anche il pareggio), capolavoro della Reyer (28-24) e sorpasso in classifica con scudetto poi vinto la settimana successiva a Trieste sul campo dell’Ilva. C’è poi lo scudetto non assegnato, quello vinto nell’agosto del 1944 contro la Ginnastica Triestina a Venezia, con polemiche e ricorsi, finché un mese dopo il direttorio federale della Fip decide di non assegnare lo scudetto. (m.c.)

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