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Hottor squalificato Sales già pronto

MOGLIANO. Sorridente, gentile: l’impatto di Edmund Hottor è ottimo,ma il giovane ghanese dovrà aspettare. «È vero, sono squalificato fino al 29 settembre per gli episodi di Salernitana-Nocerina...

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MOGLIANO. Sorridente, gentile: l’impatto di Edmund Hottor è ottimo,ma il giovane ghanese dovrà aspettare. «È vero, sono squalificato fino al 29 settembre per gli episodi di Salernitana-Nocerina» spiega il centrocampista arrivato dal Milan, «inizialmente ci avevano dato un anno, ridotto poi a otto mesi. Non potrò giocare nemmeno le amichevoli ufficiali». Tommaso Bellazzini è uno dei veterani e si disimpegna senza affanni tra telecamere, fotografi e taccuini. Viaggiano in coppia Magnaghi e Varano, arrivati dall’Atalanta, Alba e Zaccagni, presi dal Verona. «Con Alba ci siamo trovati anche in qualche raduno delle nazionali giovanili» ricorda Federico Varano, «entrambi siamo alla prima esperienza fuori dal settore giovanile». «Ho una gran voglia di tornare in campo» aggiunge Simone Sales, difensore centrale ultima stagione al Lecce, «la finale persa contro il Frosinone non l’ho ancora dimenticata. Quattro anni a Cremona? Sì, è vero, e ogni stagione siamo partiti tra i favoriti non centrando mai la promozione. Eppure il presidente Arvedi è uno che non ha lesinato investimenti».

Dall’Hellas al Venezia, Mattia Zaccagni e Fabio Alba sono arrivati insieme. «Per me è la seconda esperienza tra i professionisti» spiega Zaccagni, «dopo le presenze collezionate con il Bellaria, la squadra della mia città. Ho questa grande occasione, il mio obiettivo è giocare il maggior numero di partite. Con il Verona sono andato in panchina contro l’Udinese». Referenze ottime, a livello giovanile, per Fabio Alba, un talento di cui si aspetta la consacrazione di anno in anno. «Occasione d’oro per poter crescere, sono un trequartista, un giocatore d’attacco. Il passato è alle spalle, il Venezia è una bella opportunità».

Ha firmato il contratto al mattino, pochi minuti dopo ha fatto il suo ingresso a Villa Condulmer. «Ero vincolato dal Cittadella» dice Antonio Marino, siciliano di Mazara del Vallo, «quando è arrivata la chiamata di De Franceschi, non ci ho pensato un minuto». (m.c.)

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