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Crisi, è allarme iscrizioni Molte società a rischio

Ruzza, presidente regionale della Figc, analizza il difficile momento dei dilettanti «La Seconda categoria sarà gestita dai comitati provinciali, ma il Veneto è vivo»

di Maurizio Toso
2 minuti di lettura

MESTRE. Apertura alle società, impegno a potenziare il web, massima attenzione ai fenomeni di razzismo. Ma anche la gioia, immensa, di essere sul tetto d'Europa. Ecco il calcio veneto secondo il presidente regionale della Figc Giuseppe Ruzza, che, appena iniziata l'annata 2013/2014 fa un bilancio di quanto successo in passato e guarda al futuro. A cominciare dalle novità per la Seconda categoria.

Cosa cambia in Seconda?

«Da questa stagione l'attività di Seconda categoria sarà gestita dai comitati locali e provinciali e non più dalla struttura regionale. Noi continueremo a stilare i calendari e a formare i gironi e l'attività si svolgerà in sincronia con tutti gli altri campionati, dall'Eccellenza in giù. Vengono demandati ai comitati locali tutta una serie di compiti, ad esempio la giustizia sportiva e la decisione di rinviare le gare in caso di maltempo. La scelta fatta ha un significato ben preciso, quello di dare massima autonomia a chi opera nei territori e conosce bene le specificità degli stessi».

Ok l'autonomia, ma il sentore è che il calcio veneto stia soffrendo molto.

«Questo è innegabile, sono sensazioni che stiamo cogliendo tutti, talvolta in modo quasi ufficiale. C'è un dato che deve fare pensare, ovvero il gran numero di fusioni presentate ai nostri uffici lo scorso giugno, fusioni che interessano soprattutto società di Seconda categoria. A questo dato bisogna aggiungere anche il fatto che ci sono alcuni club in serie difficoltà, che stanno seriamente valutando la possibilità di non iscriversi al prossimo campionato. Un quadro completo della situazione lo potremo avere solo dopo la fine delle iscrizioni, che iniziano oggi per finire il 19, con tutti gli incartamenti che devono essere consegnati per il 29. La sensazione che questo sia un momento difficile, però, è vivissima».

Il 2012-2013 ha messo in evidenza un altro dato preoccupante, l'aumento delle sanzioni legate a episodi di intolleranza a sfondo razziale.

«È tutto verissimo, purtroppo. Ma qui occorre fare un ragionamento più ampio, evitando generalizzazioni del tipo “il Veneto è razzista”. La nostra è una regione che al contrario si è sempre distinta sul fronte dell'accoglienza. Succede, e questa è una vergogna da cancellare, che alcune persone, spesso nella foga della gara, ricorrano all'insulto su base razziale e questo è inaccettabile. E sia anche chiara un'altra cosa: l'ammenda di 500 euro, per la quale più di qualche società si è lamentata, è la sanzione minima prevista per intemperanze di questo genere. Purtroppo resto convinto che la colpa sia sempre di due-tre persone che con i loro comportamenti danneggiano sia economicamente, sia dal punto di vista dell'immagine, le loro società».

Il Veneto da poco si è imposto per la seconda volta nella Uefa Region Cup, la Champions dei dilettanti.

«La gioia è ancora immensa, il merito tutto della squadra e del nostro allenatore per questo risultato prestigioso. Ma c'è anche altro, ad esempio l'indiscutibile successo organizzativo ottenuto, con il nostro lavoro,riconosciuto anche attraverso un encomio internazionale giugno al presidente della Lnd Tavecchio. Il calcio veneto è di qualità anche per i tanti risultati ottenuti dalle altre nostre rappresentive».

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