Tridente... che morde Sottili: «Mi sono piaciuti»
Euforia del dopopartita, una soluzione valida necessaria per l’assenza di Lauria Godeas: «Se la squadra ha equilibrio può giocare anche con sette punte»

VENEZIA. Un tridente da tre gol, alla prima uscita stagionale con Sottili in panchina, che ha fatto un po’ fatica ad ingranare ma poi ha dato i suoi risultati. Il tecnico del Venezia si è dovuto adattare alle assenze, ma valuta in maniera positiva l’esperimento messo in campo ieri contro il Forlì. «Sono veramente orgoglioso di allenare questi ragazzi» esordisce Stefano Sottili, «perché alla prima difficoltà e in emergenza, sono stati capaci di reagire alla grande, con spirito di sacrificio e non solo mettendoci qualità tecniche e atletiche. Le soluzioni provate in settimana erano molteplici, con Lauria bloccato e anche Marconi in difficoltà, il 4-3-3 è stato il modulo che alla fine ho deciso di provare. Ci ha dato più profondità. L’ingresso di Andrea Marconi ha dato più dinamicità e corsa, riuscendo a conquistare più palloni, ma un risentimento l’ha poi messo fuori gioco. Nel primo tempo è mancata invece la finalizzazione dell’azione. Al di là del 3-0, che ci sta tutto, vedo che continuano i risultati a sorpresa, e penso che ce ne saranno anche molti altri. Questo è davvero un campionato incredibile». Riccardo Bocalon si è sbloccato e con una doppietta è risultato decisivo nel successo del Venezia. «Una grande gioia, il gol che tardava finalmente è arrivato, e con questo anche i tre punti dopo i risultati delle ultime due giornate. Nel primo tempo non abbiamo offerto una prestazione ottimale, ma non deve essere un alibi per noi. Con il tridente ci siamo un po’ dovuti adattare, io all’inizio giocavo più largo e non riuscivo a trovare varchi, e il Forlì si chiudeva bene in difesa ostacolandoci non poco. Poi siamo venuti fuori, e anche davanti siamo riusciti a muoverci e scambiarci con più facilità. Ora andiamo avanti, siamo qui in 26 per vincere il campionato, come ricorda sempre l’allenatore».
Denis Godeas ha raggiunto invece quota 16 reti segnate in stagione e ha offerto l’ennesima prestazione generosa. «Una partita strana, devo ammetterlo, siamo usciti alla distanza dopo le difficoltà iniziali. Sulla mia prima occasione ho voluto incrociare la palla e mi è andata male, poi ho preso il palo e alla fine sono riuscito a segnare. Al di là dei moduli usati, in questa occasione il tridente, credo che se una squadra è equilibrata può anche permettersi di giocare con sette punte. Ma non ci saranno problemi se anche in futuro dovremo stare in tre là davanti. Sul numero di gol, beh, è vero che quest’anno sono 16, ma devono servire a raggiungere l’obiettivo finale. Nella passata stagione ne avevo fatti 15 ed è andata decisamente male. Manca poco alla fine, tutte le squadre sono competitive, dobbiamo solo pensare a vincere».
Infine Davide D’Appolonia, altra buona prova: «Mi è mancato il gol, ma non importa, dovevamo vincere e ci siamo riusciti. Stesso discorso per il tridente, alla fine a me basta poter giocare, al modulo mi adatto senza discutere».
Simone Bianchi
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