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Venezia donne, addio alla serie A. Riparte dalla C

Calcio. Il patròn Franco Saramin: «La cordata non si è più fatta sentire, punteremo sui giovani»

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MESTRE. Nei giorni scorsi era una voce, da ieri è una certezza: il futuro del calcio femminile Venezia non sarà in serie A ma in serie C. Dopo tanta attesa di una mossa della fantomatica cordata laziale che avrebbe dovuto rilevare la società, dopo tanti “vediamo”, il patron e fondatore del club Franco Saramin ha preso un decisione: ha iscritto una squadra di nome Zelarino Venezia al campionato di serie C, competizione a livello interregionale.

Si chiude, così, una vicenda che si trascinava da due mesi buoni, tra richieste di aiuto di Saramin, barlumi di speranza legati a un nuova proprietà e tanti, troppi, punti misteriosi. Ad esempio, chi ha pagato la prima parte dell'iscrizione, pari a due terzi del totale? Saramin tempo fa aveva dichiarato, e mai smentito, che a prendersi tale onere era stata la cordata interessata a rilevare il club. Cordata che non si è mai voluta fare presentare: strano per un gruppo che comunque ha già tirato fuori dei soldi. E poi: come mai proprio il Venezia era al centro dei desideri di questi non meglio precisati imprenditori? Domande che probabilmente resteranno senza risposta.

Di sicuro c'è solo che il Venezia era stato effettivamente iscritto alla serie A, visto che dopo la riunione della Lnd del 31 luglio solo la Sarzanese risultava esclusa. Ed è proprio questo il motivo che ha spinto Saramin a chiamare Zelarino Venezia la squadra che giocherà in C. «Con un Venezia già iscritto», spiega, «non potevo utilizzare quel nome. Cosa succede adesso? Semplice, io seguirò la società di C, del Venezia di serie A mi disinteresso, se vogliono possono farsi avanti i componenti della cordata e gestire tutto».

Franco Saramin chiude, di fatto, un pagina importante del calcio cittadino, visto che il Venezia comunque era riuscito a giocare cinque stagioni di fila in serie A. A pesare sulla sua decisione motivazioni di carattere economico. Ma per Saramin la scelta di giocare in C non rappresenta la fine di una storia. «Si va avanti», afferma, «nel nuovo campionato schiereremo una squadra impiegando le ragazze della nostra Under 19 e qualche giocatrice della Prima squadra. Io sono ottimista, non è escluso che già al termine della stagione 2012/2013 non si possa chiedere e ottenere un ripescaggio in serie A/2».

Resta, però, la dissoluzione di un gruppo storico di giocatrici, visto che i pezzi migliori paiono destinati ad accasarsi in altre società di serie A e A/2.

Maurizio Toso

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