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Legge salva-plastica in Veneto firmata Lega e Fdi. «Stop alla riduzione delle bottigliette»

Il consigliere Micheletto mutila il regolamento green. Zanoni (Pd): «Più attenti al business che all’ambiente»

Enrico Ferro
2 minuti di lettura
(ansa)

VENEZIA. Il 14 aprile 2020, due settimane dopo il collegamento in diretta di Greta Thunberg con i militanti di Friday for future Italia e otto giorni prima della Giornata mondiale della Terra, il consiglio regionale Veneto approvava all’unanimità una legge rivoluzionaria e rispettosa dell’ambiente: “Misure urgenti per la riduzione dell’utilizzo delle bottiglie di plastica monouso attraverso la promozione dell’uso di acqua alla spina”.

Il cambio avrebbe riguardato tutti gli uffici pubblici della Regione, gli ospedali, i distretti, le sedi Usl. Via le bottigliette da mezzo litro nei dispenser automatici e largo ai distributori di acqua alla spina. È il green deal a cui tutti tendono. Un anno e mezzo dopo quella legge viene modificata, storpiata e, sostanzialmente, resa inerte. Lega e Fratelli d’Italia propongono non solo di spostare di cinque anni questa trasformazione, ma ne tolgono anche l’obbligo. Praticamente diventa una legge salva-plastica. È la nuova battaglia che il consigliere del Pd Andrea Zanoni si appresta a combattere in commissione.

Il consigliere regionale Andrea Zanoni 

L’ispiratore della modifica plastic friendly è il consigliere regionale leghista Gabriele Michieletto di Scorzè, che però stoppa subito la ricerca di una replica: «Non è mia abitudine parlare con la stampa».

Dunque la vicenda va ricostruita attraverso il documento depositato, provando quindi a interpretare il pensiero che ha ispirato queste modifiche.

L’idea era davvero innovativa. La Regione, gli enti regionali e gli enti del servizio sanitario regionale avrebbero dovuto installare all’interno delle loro sedi e nei locali dei servizi di mensa, erogatori di acqua alla spina. Il tutto stipulando apposite convenzioni con i gestori del servizio idrico integrato, “ovvero mediante affidamento con procedure ad evidenza pubblica”.

Il progetto avrebbe riguardato anche le sedi municipali e persino le scuole, sempre con rispettive mense. I distributori di acqua alla spina dovevano essere adottati “in sostituzione della vendita di acqua in bottiglie di plastica”, un cambio reso effettivo con la clausola del mancato rinnovo dei contratti in essere.

Ma Michieletto, sostenuto dal collega di partito Marco Zecchinato e dall’esponente di Fdi Joe Formaggio, con un colpo di penna rossa toglie tutte le formule che avrebbero reso effettivo questo cambio e sostituisce la dicitura con un più morbido “al fine di contenere il consumo di acqua in bottiglia di plastica”. Come dire: puoi farlo ma anche no.

Alcune delle modifiche apportate al testo della legge 

«Era una legge che avevamo votato tutti con entusiasmo, una legge che cercava di darci delle scadenze con una prospettiva di due anni per diminuire la circolazione delle bottigliette», lamenta il dem Andrea Zanoni.

«Abbiamo tutti in mente le isole di plastica galleggiante dei nostri oceani, sappiamo tutti come questo materiale entri nella catena alimentare. Adesso questa legge viene mutilata e privata di ogni capacità di cambiamento».

«Torna tutto come prima, come se fosse scomparsa l’emergenza climatica e ambientale. Diventa una legge inutile, che cade sotto l’accetta di chi è più sensibile alle vendite dei distributori automatici che non all’ambiente e alle future generazioni».

La discussione delle modifiche è all’ordine del giorno della Seconda Commissione, giovedì prossimo. Ma sembra scontato che la mossa salva-plastica di Lega e Fratelli d’Italia verrà approvata dal consiglio regionale veneto.

Partenza in salita quindi per le “casette dell’acqua”, gli impianti erogatori di acqua affinata, refrigerata (naturale o con anidride carbonica), che avrebbero dovuto essere installati per avere finalmente l’acqua alla spina.

Ignota, al momento, la posizione delle grandi aziende locali che operano in questo campo, come per esempio Acqua Minerale San Benedetto Spa, azienda con sede a Scorzè.

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