In evidenza
Sezioni
Magazine
Annunci
Quotidiani GNN
Comuni

Staminali iniettate nel pericardio per rigenerare il cuore

Negli animali da esperimento, l’iniezione di cellule e di “esosomi” che favoriscono la comunicazione tra le cellule aiuta a far “rinascere” il tessuto cardiaco

1 minuti di lettura

Nature Communications è una rivista di altissimo profilo scientifico, di quelle che aprono la strada, con le sue pubblicazioni, a importanti sviluppi futuri per la ricerca di base. In questo senso, appare quindi di grande importanza in tema di possibile rigenerazione del miocardio, il tessuto muscolare cardiaco che viene leso dall’ischemia in caso d’infarto, la possibilità di immettere cellule staminali ed esosomi direttamente all’interno del pericardio, la membrana in due “fogli” che protegge il cuore queste componenti “rigeneranti” vengono somministrate attraverso una particolare composizione L'iniezione di idrogel contenenti cellule staminali ed esosomi (piccole vesciche extracellulari che contengono proteine ed RNA in grado di facilitare la trasmissione degli impercettibili segnali tra le cellule e in pratica agiscono come “potenzianti” dell’effetto delle staminali stesse facilitandone l’accesso nell’area in cui sono necessarie) si è infatti dimostrata in grado negli animali di avere un effetto positivo sul muscolo cardiaco.  Il sistema di somministrazione, che in pratica segue un percorso simile ad una manovra che viene fatta spesso dagli specialisti, appare di facile utilizzo e potrebbe risultare di grande utilità per rendere disponibile questo “energizzante” cellulare. La ricerca è stata condotta dagli studiosi dell’Università Statale della Carolina del Nord, e dell’ateneo di Chapel Hill, coordinati da Ke Cheng.

Come avviene la somministrazione

Come spiegano gli esperti nella pubblicazione, in pratica il pericardio si presenta come una sorta di “confezione” in cui si crea una sorta di “muffa” creata dall’idrogel contenente le staminali, che ne consente il progressivo rilascio. L’obiettivo è quello di realizzare una sorta di “cerotto” biologico che faccia giungere al tessuto cardiaco leso le staminali nel tempo, come accade per quelli che usiamo contro il mal di schiena e permettono il lento passaggio delle sostanze attive per darci un sollievo prolungato esattamente dove serve. In questo modo lo specialista “prende la mira” per creare questo “deposito” di staminali esattamente dove serve e quindi mantenerle nell’area desiderata per un tempo più lungo. La ricerca, che è in fase iniziale, ha testato due diversi veicoli di idrogel e due terapie di staminali in modelli di cuore di topo, somministrate con un’iniezione direttamente nel pericardio, dimostrando attraverso una tecnica per immagini che il composto gelatinoso si diffondeva fino a creare un vero e proprio “cerotto” biologico. Poi gli scienziati hanno anche visto che le cellule e gli esosomi possono essere rilasciate nel tessuto miocardico favorendo la riduzione della morte cellulare, in confronto a quanto ottenuto con il solo idrogel senza staminali. La sicurezza della tecnica è stata poi testate su un modello suino. La ricerca va avanti, insomma. Ci vorrà tempo, ma le speranze legate alle terapie cellulari crescono.