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Obesità, con la app il paziente non è mai solo

Obesità, con la app il paziente non è mai solo
Per i pazienti che si devono sottoporre a chirurgia, il cellulare può diventare un alleato prezioso, capace di motivare, fornire informazioni utili, e aiutare a monitorare costantemente gli obbiettivi raggiunti
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Quella con l'obesità è una battaglia che non è facile vince da soli. Soprattutto dopo un intervento di chirurgia bariatrica, quando lo stile di vita e l'alimentazione vengono rivoluzionati in brevissimo tempo, e serve molta forza di volontà per continuare il percorso senza ricadere nelle cattive abitudini. Fortunatamente, oggi le app riescono a trasformare il cellulare in un alleato prezioso per i pazienti, capace di motivare, fornire informazioni utili, e di aiutare a monitorare costantemente gli obbiettivi raggiunti. 

 

“Le app per i pazienti bariatrici sono già in uso in alcune strutture ospedaliere italiane, e rappresentano sicuramente una risorsa utile”, racconta Iris Zani, Presidente Associazione pazienti Amici Obesi. “Sono molto articolate, e offrono molteplici funzioni. Le informazioni su cosa e come mangiare sono molto ricercate dai pazienti soprattutto nei primi giorni dopo l'intervento. Nei mesi seguenti, quando il rischio è di lasciarsi un po' andare a livello psicologico, le app sono invece utili per mantenere la giusta motivazione: spingono a fare sempre meglio e forniscono feedback sui risultati che si stanno ottenendo”. 

 

La prima app italiana di questo tipo è nata proprio negli ultimi anni, attraverso la collaborazione tra il Policlinico Gemelli di Roma nella persona di Marco Raffaelli, Direttore dell’UOC Chirurgia endocrina e metabolica e professore ordinario di Chirurgia all’Università Cattolica del Sacro Cuore, Johnson & Johnson MedTech e Alessandro Giovanelli, direttore dell’Istituto Nazionale per la Cura dell’Obesità (INCO) del Policlinico San Donato di Milano. È pensata per accompagnare il paziente che sceglie di sottoporsi ad una chirurgia bariatrica lungo tutto il suo percorso di cura. Sin dalla prima visita, quando il paziente la installa sul suo smartphone. Prima dell'operazione aiuta a prepararsi, ricordando di iniziare a modificare da subito la propria alimentazione per abituarsi a quella che si seguirà dopo essere stati operati. Attraverso la app viene comunicata l'idoneità all'intervento, i vari appuntamenti e la data del ricovero. A intervento finito, la app inizia a porre ogni giorno una serie di domande che aiutano il paziente ad auto-valutare la propria situazione. Se dalle risposte emergono problemi viene generato un alert, che spinge il paziente a contattare lo specialista giusto, e solo quando ce n'è realmente bisogno. “Per il paziente è una rassicurazione: se gli alert non arrivano il suo percorso è quello corretto”, spiega Giovanelli. “Per noi medici aiuta ad effettuare una scrematura delle chiamate, sappiamo che se il paziente ci chiama c'è stato qualcosa di concreto che lo ha indotto a cercare il nostro aiuto”. 

 

Per ora, l'utilizzo della app è previsto per un anno dall'intervento. Un periodo chiave in cui si incontrano i problemi maggiori, e al termine del quale, nonostante il viaggio non sia ancora finito, un paziente che sta andando bene solitamente ha la strada spianata per raggiungere il dimagrimento e il controllo del peso a lungo termine. “I risultati che abbiamo sono assolutamente positivi perché i pazienti si sentono di avere sempre con sé un motivatore, che ricorda loro quali sono i passi successivi”, sottolinea Marco Raffaelli, professore ordinario di Chirurgia all’Università Cattolica del Sacro Cuore e Direttore dell’UOC Chirurgia endocrina e metabolica del Policlinico Agostino Gemelli di Roma. “Non si sostituiscono all’attività fisica, ma aiutano a motivare il paziente ad aderire ai percorsi pre e post-operatorio, nei primi mesi dell’intervento. Sul lungo termine è fondamentale la selezione del paziente e la sua preparazione”.

 

La valutazione scientifica dell'effetto dell'app è in corso in questi mesi, grazie a uno studio realizzato in collaborazione con l'Università di Bergamo. Ma i dati preliminari – assicurano i due esperti – sono assolutamente positivi: il gruppo di pazienti che ha utilizzato la app mostra una maggiore aderenza al piano terapeutico, e risultati migliori in termini di perdita di peso. Questi pazienti ricorrono meno all'ospedale nei mesi che seguono l'intervento chirurgico, e questo significa una migliore qualità di vita per loro, meno lavoro per i medici, e un risparmio importante anche per il Servizio Sanitario Nazionale. 

 

“Il nostro obiettivo è proprio re-immaginare l'assistenza sanitaria, costruendo un ambiente più digitale e connesso che promuove il coinvolgimento attivo del paziente e contribuisce a migliorare gli esiti di cura, migliorando l’esperienza degli operatori sanitari, e ottimizzando allo stesso tempo i costi per il sistema sanitario”, commenta Luca De Agostini, General Manager di Ethicon Italia, parte di Johnson & Johnson Medtech. “È per questo che abbiamo sviluppato una serie di app digitali che puntano a educare e supportare il paziente che si sottopone a una chirurgia bariatrica lungo tutto il percorso: “Care4Today Education” e “Care4Today Monitor”. L’intento è di rendere il paziente attore protagonista del percorso di cura con anche un impatto favorevole sulle risorse sanitarie. I primi risultati sono molto promettenti e ci suggeriscono che oltre il 90% dei pazienti raccomanderebbe queste app ad altri pazienti”.