
Nel pomeriggio di oggi, 28 dicembre, la Rai fa sapere che viene sospeso in via cautelativa lo spot. L'azienda "sottoporrà all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria (Iap) per una sua opportuna valutazione lo spot pubblicitario 'Obiettivo Risarcimento', in onda su canali televisivi Rai dal 26 dicembre al 5 gennaio prossimo, per un totale di 42 passaggi. In attesa dell'esito della valutazione, la Rai ha deciso di sospendere in via cautelativa la messa in onda del suddetto spot". A muoversi era stato anche il presidente di Fnomceo, la federazione che raccoglie gli Ordini dei medici, Filippo Anelli il quale ha avviato pure una petizione online (arrivando rapidamente a quasi 10mila firme) alla ministra Grillo.
L'intenzione è di "sollecitare l’adozione di strumenti di controllo preventivo, al fine di evitare che messaggi distorti, veicolati su canali pubblici, arrechino danno al servizio sanitario nazionale, che, nonostante tutte le difficoltà, assicura elevati livelli certificati di tutela della salute e di assistenza ai cittadinì". Anelli aggiunge quanto sia «inutile sottolineare l’allarmismo ingiustificato che simile messaggio ha destato nei cittadini e negli operatori, amplificato dalla diffusione su reti pubbliche. L’effetto perverso del messaggio non è solo quello di procurare clienti alla srl, ammesso che per una srl sia davvero un effetto perverso, ma anche quello di incentivare il ricorso alla medicina difensiva come meccanismo di tutela nell’esercizio della professione da parte dei medici".
Anche vari sindacati, come la Cisl medici, sono intervenuti contro lo spot. Anche il Pd ha preso posizione. Paolo Siani e Luca Rizzo Nervo, della commissione Affari sociali della Camera, scrivono che "Vedere su diverse tv nazionali e anche sulla Rai uno spot di una società commerciale del settore del risarcimento del danno in ambito sanitario che sembra invogliare i cittadini a chiedere un risarcimento per un presunto errore medico non fa bene al nostro servizio sanitario nazionale. Il messaggio ha un effetto molto pericoloso perché farà aumentare sempre di più la medicina difensiva". I parlamentari, prima di chiedere a Grillo di intervenire, ricordano anche come ogni anno si stimano oltre tremila casi di aggressione a medici e infermieri: "C'è bisogno di ristabilire il patto di alleanza tra medici e pazienti e non piuttosto aumentare la conflittualità".