
Il libro è stato scritto da Pier Paolo Dal Monte, chirurgo che lavora a Bologna, e da "Il Pedante", uno pseudonimo - racconta di lui lo stesso Pizza - "di un musicista bravissimo, di grande sensibilità " che ha aperto un blog nel 2015. Come mai il numero uno dei camici bianchi ha deciso di curarne la prefazione? Per usare le sue parole, "gli autori conducono una lucida e preoccupata analisi dell'uso distorsivo e improprio della scienza".
A partire dall'approvazione di un decreto legge, "un'operazione precipitosa connessa a una presunta "epidemia" di morbillo e a una "insufficiente" copertura vaccinale che non aveva raggiunto il 95% della popolazione dei neonati" . E ancora, scrive Pizza, "l'utilizzo dell'affermazione "siamo in pericolo perché non siamo al 95%" è stata del tutto strumentale e serviva a mascherare il "traino" per ogni vaccino proposto a quella percentuale, anche se non scientificamente giustificata".
Nella prefazione, Pizza condivide anche le critiche sulla frase "sbandierata in ogni dove secondo cui "la scienza non è democratica", per zittire chi desiderava soltanto saperne un po' di più sulla problematica vaccinale" .
Gli indizi portano a Roberto Burioni, il medico paladino dei vaccini, che (anche) con questa frase ha conquistato il suo seguito. Più in generale, la critica è rivolta al metodo che ha portato all'introduzione dell'obbligo vaccinale. E arriva a dipingere scenari preoccupanti: "Gli autori temono, e se ne condivide la preoccupazione", conclude Pizza, che il metodo usato per introdurre questa legge " trovi estensione anche in altri campi e che questo possa rappresentare un concreto pericolo per la trasparenza democratica".
Il presidente dell'Ordine dei medici bolognesi, che già un anno fa criticò l'obbligo vaccinale voluto dall'Emilia- Romagna scatenando l'ira dell'assessore alla Sanità Sergio Venturi, sottolinea più volte: "Io non ho mai avuto dubbi sul fatto che sia necessario vaccinarsi. Anzi, è doveroso, ma serve una cultura. Sono critico sull'obbligo, è vero, e sono in buona compagnia. Anche l'Organizzazione mondiale della sanità lo è. Non è questa la via per raggiungere il massimo risultato. Bisogna saper parlare. I valori costituzionali della salute e dell'istruzione vengono messi l'uno contro l'altro. Non si fa così " . Il problema della scarsa copertura per alcune malattie "è stato affrontato frettolosamente, così non si risolve nulla".