
Per avere un dato certo, i ricercatori hanno preso in considerazione gli iscritti alla Fism, la Federazione delle società scientifiche. Delle 154 registrate, ne sono state valutate 131. Ebbene, i siti web rivelano come il 65% delle società hanno avuto una sponsorizzazione per l’ultimo congresso. Un dato che non dà certezza sul fatto che il 35% rimanente non abbia comunque ricevuto contributi, che per un congresso di medie dimensioni, da 300-500 persone riunite tre giorni, viaggia tra i 50 e i 100mila euro. I soldi servono a pagare i relatori e a dare vitto e alloggio agli ospiti. In meno del 5% dei siti valutati era pubblicato un codice etico dedicato anche al conflitto di interessi. Poca trasparenza, almeno sulla Rete, anche riguardo ai bilanci, pubblicati nel 6% dei casi. Lo studio sta facendo parecchio rumore nel mondo medico e la Fism annuncia di aver scritto al British Medical Journal per segnalare che contiene errori e imprecisioni.
"Abbiamo avviato questa ricerca perché ci siamo resi conto che quando volevamo organizzare i nostri incontri scattava l’automatismo della ricerca dello sponsor — dice uno degli autori, Alessandro Rinaldi — Si possono fare congressi con meno soldi, magari rinunciando a cene di gala e hotel costosi». Tra chi critica più duramente la ricerca c’è la Fism. Il presidente Franco Vimercati spiega che «ci sono varie imprecisioni nello studio. Riguardo alle sponsorizzazioni, è tutto previsto dalle norme sugli eventi di formazione. I soldi non possono essere usati per far parlare persone scelte dall’industria e più in generale il privato non deve condizionare i contenuti. Poi deve esserci trasparenza sui finanziamenti". Per Vimercati un modo per avere meno bisogno delle case farmaceutiche ci sarebbe. «Il contratto dei medici prevede che l’1% del loro stipendio vada in un fondo per la formazione. Purtroppo le Asl spesso usano quel denaro per altro. Se ci dessero i nostri soldi non avremmo bisogno di sponsor». Riguardo alla gran quantità di società scientifiche, Vimercati spiega: "Se la pluralità è regolata ben venga, perché evita che comandino in pochi. Io parlo per gli iscritti alla nostra federazione, dei quali conosciamo caratteristiche e bilanci". I quali sono sostenuti, quando si tratta di fare i congressi, da Big Pharma.