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Bimbo travolto e ucciso da un’auto, a Sindacale l’addio blindato a Bilal

Polizia e Carabinieri al funerale, l’imam: «Il musulmano deve mantenere un comportamento corretto»

Rosario Padovano
Aggiornato alle 1 minuto di lettura

L'arrivo del feretro del piccolo Bilal Kurtesi (nel riquadro) in cimitero a Sindacale (foto Vianello)

 

Funerale con rito musulmano, martedì mattina 19 settembre, per Bilal Kurtesi, il bambino di 18 mesi deceduto dopo essere stato travolto da un’auto.

Le esequie sono state rimandate di due ore rispetto al previsto al cimitero di Sindacale. A mezzogiorno il rito. All’esterno un folto cordone di Polizia e Carabinieri. I familiari hanno preteso una cerimonia intima. A officiare la funzione c’è l’imam Tanji Bouchaib, il presidente della Federazione islamica del Veneto.

Attorno alla bara del piccolo, i parenti più stretti. Riconoscibile il padre Senat, sostenuto dal suo avvocato Masserut: indossava una tunica bianca che si adopera per le cerimonie religiose. Poche le donne.

La bara del piccolo Bilal era avvolto da un tappeto funebre dai colori gialloverdi con scritte e ricami in arabo. La tumulazione è avvenuta in un angolo del piccolo camposanto destinato alle persone di origine musulmana.

Lunedì pomeriggio non sono mancati momenti di tensione, subito risolti, alla cella mortuaria. La nonna del piccolo avrebbe voluto lavare e vestire il piccolo Bilal ma le è stato riferito che non era possibile.

I fedeli hanno tutti pregato con lo sguardo rivolto a La Mecca. Una preghiera collettiva a cui si sono uniti anche alcuni cattolici.

“Islam non è solo preghiera e digiuno, ma anche buon comportamento. Di tutti quanti. Non importa di che colore e di che religione sia, il musulmano deve mantenere un comportamento corretto", ha detto l’imam Tanji Bouchaib, “Nel giorno del giudizio, Dio accoglierà questo bambino. Fratelli, preghiamo per Bilal e per tutti i morti del mondo”.

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