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La tassa di soggiorno sul litorale veneziano vale 17 milioni. Ecco gli incassi Comune per Comune

Pienone in spiaggia a Jesolo

 

Nel 2023 Jesolo chiude in pari con il 2022. Caorle, rivelazione estiva, raggiunge Bibione: qui i turisti pagano in media 1 euro a notte. Stagione salva grazie al ritocco delle tariffe. Michielli: «Estate altalenante e anomala»

Giovanni Cagnassi e Rosario Padovano
4 minuti di lettura

Supera i 17 milioni di euro di introiti la tassa di soggiorno nelle località turistiche della costa veneziana. Pur con i consuntivi non ancora definiti, gli incassi dei Comuni non dovrebbero discostarsi molto dalla stagione 2022, considerata straordinaria per arrivi e presenze dopo la pandemia. E alcuni centri turistici sperano addirittura di superare i dati dello scorso anno grazie al mese di settembre ancora baciato dal sole.

Stagione 2023 “salvata” dal ritocco di prezzi e tariffe, dunque. Per quest’anno è andata bene, soprattutto per alberghi e camping, mentre hanno sofferto gli appartamenti, molti negozi e attività commerciali non di lusso o di nicchia. Nonostante il meteo e la pioggia tra aprile e giugno, le presenze ci sono state, pur con un calo dei pendolari concentrati nei soli weekend. In coda di stagione è pertanto tempo di bilanci nella costa veneziana, in attesa dei dati di agosto e settembre.

Jesolo

Il dato aggregato degli incassi da tassa di soggiorno – con la previsione di 4,8 milioni circa – rispecchia grosso modo l’andamento delle presenze, con un –1% rispetto al 2022, quindi un sostanziale pareggio con lo scorso anno, ma un +12,30% sul 2019 ovvero l’estate prima della pandemia.

Nello specifico, maggio 2023 registra un sensibile aumento del +12% sullo scorso anno, mentre sia giugno che luglio segnano un –2%. A giugno e luglio gli alberghi segnano un –4%, i campeggi tengono e gli appartamenti salgono del 4%.

«Se l’imposta di soggiorno nel suo complesso tiene», spiega il sindaco di Jesolo, Christofer De Zotti, «significa che grosso modo pure le presenze tengono rispetto al 2022. Forse la diminuzione degli alberghi, a conferma della vocazione ricettiva della città, che comporta un grosso riflesso nell’indotto, e una leggera diminuzione del pendolarismo in settimana a giugno e luglio, più concentrato nei weekend, sono la ragione per cui si è avuta l’impressione che il commercio e la ristorazione abbiano segnato un pochino il passo rispetto allo scorso anno».

Eraclea

La “perla della costa veneziana” è una delle rivelazioni anche se ha sofferto del maltempo in bassa stagione. Il suo turismo è però concentrato nell’alta stagione e quindi i dati non ne hanno risentito. La tassa di soggiorno ne è una conseguenza. Il ritocco al rialzo, dopo anni, si è fatto sentire.

«Rispetto a luglio 2022», spiega il sindaco, Nadia Zanchin, «abbiamo un più 28%. Da 152 mila euro a 195 mila. Aumentato le tariffe, ma abbiamo anche più ospiti e la particolarità di meno pernottamenti nelle strutture. Con agosto si prevede di raggiungere i 300 mila euro».

Cavallino-Treporti

La località più famosa per il turismo all’aria aperta è stabile, con la previsione di un leggero aumento intorno al 2%, per l’introito della tassa di soggiorno. Il sindaco, Roberta Nesto, prevede con gli uffici circa 100 mila euro in più a luglio, con ottimi segnali per agosto e settembre che confermano di poter largamente superare i 4 milioni di euro.

«I dati sono cresciuti soprattutto grazie alla Pasqua», dice Nesto, «quando abbiamo registrato una forte crescita di presenze che nessuno si aspettava».

Per la tassa di soggiorno si è anche accesa la polemica sul fatto che non ci sia alcuna esenzione per le persone non autosufficienti, anche con grado di disabilità al 100%, e nemmeno per il loro accompagnatore. Una particolarità che ha destato le forti critiche delle opposizioni.

Caorle e Bibione

Caorle raggiunge Bibione, attorno ai 4 milioni di introito previsti per la tassa di soggiorno. Il Comune ha aumentato la tassa due volte dal 2019, prima con il precedente sindaco, poi appena insediato Marco Sarto. È passata da 2, 7 milioni di euro del 2019 alla previsione di 4,2 quest’anno. Una vera sorpresa.

San Michele al Tagliamento-Bibione è in leggera flessione come presenze, ma alla fine gli introiti della tassa di soggiorno sono stabili e in linea con lo scorso anno.

La rivelazione è Caorle: qui si è registrato un balzo in avanti di almeno il 50% negli introiti. Nel 2019 la località lagunare aveva incassato 2.700.000 euro, mentre lo scorso anno, che è stato un anno record, almeno 3. 200. 000 euro. Grazie al ritocco delle tariffe, di pochi centesimi a tipologia, Caorle potrebbe arrivare a 1 milione in più nel gettito. Significa che ogni turista che pernotta di media paga 1 euro a notte per ogni giorno trascorso.

«Si tratta di un ritocco deciso da tempo» dice l’assessore al turismo Mattia Munerotto «le risorse saranno utilizzate nel modo migliore». A Bibione fino a metà stagione i dati erano in linea con il 2022, poi si è registrata una flessione negli introiti del 5-6%. Questo significa che il gettito totale supererà i 4 milioni. Rispetto a Caorle, Bibione vanta un milione e mezzo di presenze in più, sfondando di sicuro quota 5 milioni. «Registreremo un buon risultato» chiude l’assessore al turismo Pierluigi Grosseto.

Michielli: «Estate segnata da meteo e inflazione»

I conti si fanno alla fine. Il presidente di Confturismo Veneto, Marco Michielli, è perplesso davanti alle prime analisi dei dati relativi alla tassa di soggiorno in questo periodo dell’anno, quando ci sono solo previsioni e non ancora dati precisi e confermati a consuntivo. E la sua posizione non fa che confermare la confusione che quest’anno regna sovrana sulle considerazioni di una stagione anomala, condizionata dal meteo, dalla crisi economica e l’inflazione che hanno costretto alla rinuncia della vacanza per tante famiglie italiane e anche straniere.

«Mi pare abbastanza strano che si pareggino i numeri dello scorso anno che è stato straordinario», premette Michielli, «mancano ancora i conteggi di agosto e poi quelli di settembre. I dati non sono pertanto ancora completi. Vedremo con più attenzione alla fine della stagione quando chiuderemo anche il mese di settembre, perché non si possono fare previsioni sulla tassa di soggiorno, ma solo consuntivi».

E ancora: «Alla luce del brutto tempo e delle contingenze quali l’inflazione o la guerra in Ucraina, non posso essere così entusiasta. Ricordiamoci i mesi di aprile e maggio condizionati dal maltempo, un mese di luglio così e così dal punto di vista del meteo. Sono scettico anche sul fatto che si possano pareggiare i dati del 2019, stagione pre pandemia, figuriamoci quelli del 2022, ovvero una stagione unica».

Secondo il presidente veneto di Confturismo, i dati sarebbero condizionati dagli aumenti della tassa di soggiorno apportati dai diversi Comuni della costa veneziana. «Gli alberghi vuoti non sono certo un’invenzione», conclude riflessivo, «le difficoltà affrontate dagli appartamenti estivi ci sono state ed è indubbio. Ci sono poi delle eccezioni, quali, ad esempio, Cavallino Treporti che può superare i dati dello scorso anno, perché il turismo open air è andato molto bene e questo tratto del litorale ha il suo core business proprio nei campeggi». Chiude: «È dunque un rischio sostenere che è andato tutto bene anche se non è vero: dobbiamo attendere il consuntivo per stilare un vero bilancio».

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