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Nuova Romea, il 31 agosto primo incontro politico

Rispunta anche “Sinergo”, tracciato discusso con Anas. Dolfin (Lega): «Nessuna preclusione, ora vediamo chi c’è e chi si tira indietro»

elisabetta b. anzoletti
2 minuti di lettura
Traffico sulla Romea 

Il 31 agosto è in calendario il primo incontro, politico, per la Nuova Romea. La Lega accelera e si riunirà giovedì per fare quadrato e prepararsi compatta all’incontro che l’assessore regionale alla Mobilità Elisa De Berti terrà in settembre con sindaci, consiglieri e parlamentari del territorio.

Nell’aria l’ipotesi di un tracciato light rispetto al vecchio progetto di Romea commerciale, che potrebbe essere il tracciato Mestre-Cesena o un tracciato solo veneto riprendendo lo studio di fattibilità della Sinergo per la Romea a quattro corsie, ma il punto in questa fase non è ancora quale progetto, ma fare la conta di chi ci sarà e di chi si tirerà indietro.

Elisa De Berti 

«Noi siamo pronti e stiamo premendo sull’acceleratore», spiega il consigliere regionale della Lega, Marco Dolfin, «giovedì ci riuniremo come partito per confrontarci e sostenere l’assessore De Berti nei prossimi passi. I tavoli si faranno e si faranno quanto prima, ma rimane il dubbio di chi si siederà a quei tavoli. Da decenni sentiamo tutti urlare che la Romea è pericolosa, che servono nuove strade e che non si può continuare con l’immobilismo. Bene, ora che siamo alla prova dei fatti voglio vedere chi avrà il coraggio di procedere e chi si metterà di traverso, prendendosi la responsabilità del caso. Il punto adesso non è questo o quel progetto, che comunque dipenderà dal Governo trattandosi di un’arteria statale, ma chi ci sta e chi non ci sta. Dobbiamo trovare le più larghe intese trattandosi di una strada che coinvolge due regioni, cinque province e moltissimi comuni. È tempo di fatti, faremo la conta degli amministratori».

Marco Dolfin 

L’assessore De Berti nei giorni scorsi ha accennato all’ipotesi di un tracciato solo veneto e emiliano, 177 chilometri, dimezzato rispetto alla Mestre-Orte di Bonsignore, ma nel dibattito rispunta anche il tracciato solo veneziano, quello presentato nel 2018 dalla Sinergo ai vertici Anas, che andrebbe affidato nella gestione a Cav. Uno studio di fattibilità che sviluppa un’ipotesi di adeguamento e messa in sicurezza del tratto della statale Romea che collega Mestre e Chioggia, a ridosso della laguna di Venezia. Il progetto di adeguamento interessa 37 chilometri su un totale dei 70 del tratto veneto di cui 27 di adeguamento lungo la gronda lagunare.

L’ipotesi su cui si fonda la proposta è che l’adeguamento della strada esistente tra Chioggia a Mestre costituisca una valida alternativa al tracciato autostradale dalla Romea commerciale o della Nuova Romea. Nel dettaglio si prevede un raddoppio delle corsie, da due a quattro, nel rettilineo di Romea da Giare a Santa Margherita, con il raddoppio della statale a ovest del canale Novissimo in direzione Ravenna, lasciando il sedime attuale per le auto dirette a Venezia.

I vantaggi del progetto, fortemente sostenuto dal comitato Romea Ferrovia di Chioggia, ma bocciato dal comitato Opzione Zero della Riviera, sono legati al basso impatto ambientale e ai costi. Il progetto non andrebbe a creare particolari problemi alla gronda lagunare grazie a una minore occupazione del suolo e dal punto di vista della sostenibilità economica sarebbe meno gravoso. I costi, secondo i progettisti di Sinergo, si aggirano sui 300 milioni euro, che potrebbero essere coperti in parte dai fondi stanziati dal Governo per la messa in sicurezza della Romea e in parte dai proventi accantonati da Cav, ricavati dai proventi dei pedaggi delle autostrade che per legge devono essere reinvestiti nella stessa viabilità regionale.

La manutenzione sarebbe poi garantita attraverso il pagamento del pedaggio per i soli mezzi a lunga percorrenza grazie al metodo “free flow”, già sperimentato in altri Paesi, che consentirebbe alla Romea di rimanere una strada aperta.

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