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Venezia, campagna su Instagram del Museo Archeologico: indovina l’opera d’arte e vinci un ingresso

La nuova iniziativa per promuovere gli accessi e la conoscenza Ogni martedì viene postata una foto: già decine i figuranti coinvolti

Carlo Mion
2 minuti di lettura

C’è Massimo Osanna, Direttore generale per i Musei del ministero della Cultura e Alice Bars, ma anche la Maria del Carnevale 2022. E poi i dipendenti della storica impresa Vianello che realizzano pavimenti alla veneziana in mezzo mondo.

Così per citarne alcuni scorrendo il profilo Instagram del Museo Archeologico Nazionale di Venezia. Tutti testimonial della campagna social “L’arte ci somiglia”, ideata per promuovere il Museo con nuovi linguaggi nel mondo liquido della rete. L’idea è semplice ma fa presa su chi accetta di partecipare e in posa accetta di interpretare un’opera d’arte che può essere una statua, un bassorilievo ma pure un quadro. Quindi la foto del testimonial immortalato nella posa plastica viene caricata sul profilo Instagram del museo.

A quel punto entrano in gioco i follower che tentano di indovinare di che opera si tratta. Chi indovina per primo viene regalato un ingresso gratuito al museo. L’iniziativa piace ai “seguaci” e a chi accetta di posare e così ogni martedì viene postata una nuova interpretazione. E questo dal gennaio del 2022. L’idea è venuta a Luca Trolese che con la collega Ilaria Fidone si occupa della comunicazione social del museo. La rubrica è nata mutuando la campagna mediatica “L’arte ti somiglia”, nata a livello nazionale, prima della pandemia, per promuovere i musei nazionali.

Ecco che allora tra volti noti o meno, la galleria delle opere interpretate, si è allungata e tra i modelli si trovano gli scrittori Alberto Toso Fei e Alessandro Marzo Magno, il primo nelle vesti di demostene e il secondo nell’Apollo Sauroctonos. I volontari del Ca’Foscari Short Film Festival hanno vestito i panni di Laocoonte, mentre la blogger e scrittrice Mariangela Galatea Vaglio si è trasformata in una Musa della Storia dei Musei Vaticani. La chiave di successo della rubrica è anche il fatto che non bisogna essere famosi-famosi per poter posare e in questo la campagna ha il pregio di avvicinare tutti al museo e alle sue ricchezze storiche che racchiude.

Spiega Ilaria Fidone: «Per molte opere abbiamo usato un mantello bianco. In realtà è una tenda ignifuga del museo. Il primo a usarla è stato Alberto Toso Fei e da quel momento è diventata “la tenda di Toso Fei” e la vogliono usare tutti. In una foto con Marco Paladini (archeologo e attore nella famosa web series Rugagiuffa ndr)ci sono anche io (l’opera interpretata è Galata Suicida ndr). Chi indovina per primo l’opera vince una visita guidata al nostro museo e una shopper del nostro sponsor. Abbiamo iniziato con questa rubrica a gennaio 2022, è una rubrica settimanale, esce ogni martedì. Postiamo la foto da indovinare, ovvero il quiz, e la settimana successiva diamo la soluzione, indichiamo i nomi dei vincitori e spieghiamo l’opera come se fosse una pillola di storia dell’arte antica.

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