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Tassa sui decolli a Venezia, primo round al Comune. Brugnaro: «No a trionfalismi». Save è «sorpresa» e annuncia il ricorso

In consiglio comunale l’informativa del sindaco: «Abbiamo fatto gli interessi della città». La reazione della società di gestione: «Ca’ Farsetti potrebbe applicare la Zona a traffico controllato dell’aeroporto»

e.p.
Aggiornato alle 2 minuti di lettura

Il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro e il presidente di Save Enrico Marchi

 

«Nessun trionfalismo». Predica calma, il sindaco Luigi Brugnaro, dopo l’ordinanza cautelare del Tar Veneto che - in attesa della sentenza - dà ragione al Comune sulla tassa d’imbarco impugnata da Save e dalle compagnie aeree low cost.

Il primo cittadino è intervenuto in prima persona, giovedì pomeriggio, 25 maggio, per dare pubblicamente la notizia in consiglio comunale. Parole, le sue, che hanno il sapore di una mano tesa nei confronti della società che ha in gestione lo scalo di Tessera e che vede in cattiva luce la nuova tassa.

«Abbiamo applicato una legge», le parole del sindaco, «questa misura è legata alla necessità della città di doversi difendere per i costi enormi del centro storico. Abbiamo fatto il nostro lavoro». Brugnaro ha poi sottolineato un’altra esigenza del Comune, collegata alla nuova tassa d’imbarco con la quale l’amministrazione punta a incassare una decina di milioni all’anno: il rifinanziamento della Legge Speciale.

«Questo consiglio comunale», ancora il sindaco, «ha votato all’unanimità per rifinanziare la Legge Speciale. Venezia è una città ampia, ci sono fognature mai fatte, abbiamo grandi progetti, dobbiamo aiutare cittadini che hanno costi in più per ristrutturare le case. La tassa d’imbarco è stata fatta con questo intento, crediamo in questo e continueremo a difendere la città».

Dopo quella del sindaco, altra mano tesa arriva dall’assessore al Bilancio e alle Società partecipate, Michele Zuin: «Chi si è sentito nel dovere di fare ricorso l’ha fatto, niente da dire. Per noi l’aeroporto è importantissimo, l’opera di Marchi nel rilanciare l’aeroporto è riconosciuta da tutti, non c’è motivo di contrasto, nessuna rottura insanabile. Anche se il giudice ci ha dato la possibilità di applicarla dal primo aprile, noi comunque abbiamo intenzione di confrontarci. Non abbiamo alcun interesse ad entrare in conflitto».

Zuin detta poi quelli che saranno i prossimi passi. Per l’applicazione della tassa d’imbarco, il Comune dovrà incontrarsi con Save e le compagnie aeree, per trovare l’accordo su tempistiche e modalità di riscossione. «Una cosa è certa: non faremo atti d’imperio», conclude Zuin.

Di tutt’altro tenore la nota che Save recapita in serata e nella quale si lascia intendere, senza mezze misure, che la società ha intenzione di andare fino in fondo sul piano legale e di ricorrere al Consiglio di Stato. «Siamo molto sorpresi per l’ordinanza cautelare del Tar Veneto», si legge nella nota, «che respinge la domanda di Save e di alcune compagnie aeree di sospendere l’applicazione della nuova addizionale comunale a carico dei passeggeri in partenza dal Marco Polo voluta dal Comune di Venezia. Una tassa che presenta molti profili di illegittimità formali e sostanziali, in primis perché il Comune di Venezia non si trova in uno stato di squilibrio di bilancio, anzi è lo stesso Comune che ha dichiarato che dal 2019 in avanti il bilancio comunale non ha più registrato disavanzo».

Save punta il dito contro la scelta di «colpire con questo nuovo balzello solo i passeggeri che partono da Venezia e le compagnie aeree che certo non portano alcuna responsabilità per i conti del Comune di Venezia». L’accento è poi messo sullo sviluppo del traffico aeroportuale che, sostiene Save, «costituisce una leva fondamentale per la mobilità, l’occupazione e l’economia del territorio, di cui beneficiano lo stesso Comune di Venezia, i suoi cittadini e tutti i lavoratori».

La speranza della società presieduta da Enrico Marchi, infine, è che non si verifichino le conseguenze paventate in particolare da alcune compagnie aeree di una riduzione della loro attività su Venezia. «L’amministrazione», conclude la nota, «potrebbe ricavare una cifra pressoché equivalente a quella della nuova addizionale semplicemente applicando il regolamento Ztc. Save ha infatti investito circa 3 milioni di euro per la realizzazione di una rete di telecamere di fatto mai attivate dal Comune, che contribuirebbero anche a risolvere l’annoso problema delle soste irregolari in aeroporto».

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