Addio a Elisabetta Cassin, morta a 37 anni. L’artista e grafica battuta da una malattia
Era laureata in Architettura a Venezia e senior graphic designer al Vega di Porto Marghera. Amante della musica suonava il basso elettrico in diverse band
matteo marcon
Elisabetta Cassin, architetta, disegnatrice grafica e musicista di talento, si è spenta a 37 anni
Rimangono i suoi lavori di graphic design, i suoi progetti come art director, le canzoni che ha inciso con i suoi gruppi, le sue avventure per il mondo, in sella a una moto o in tenda tra le montagne, i suoi sorrisi: rimane la consapevolezza che tutto questo sia finito troppo presto.
Mercoledì 24 maggio Elisabetta Cassin è morta prematuramente all’età di 37 anni, per gli effetti di una malattia che si era manifestata per la prima volta una decina d’anni fa e che dall’inizio del 2023 si è progressivamente aggravata.
Lascia il padre Angelo, ex primario e direttore del dipartimento di salute mentale dell’Azienda Sanitaria di Pordenone, la madre Daniela, la sorella Eleonora e il compagno Francesco Marotta con il quale dal 2021 si era trasferita a Mogliano.
Classe 1985, Elisabetta Cassin era nata a Trento: ha trascorso l’infanzia a Pergine Valsugana per poi trasferirsi, durante gli anni del liceo, in provincia di Pordenone, nel comune di Porcia. Dopo aver frequentato lo Iuav a Venezia ed essersi laureata in architettura si è specializzata nell’ambito della comunicazione.
Ha lavorato come fotografa a Venezia per lo studio Orch e poi si è dedicata prevalentemente alla progettazione grafica: prima nello studio Cheste dell’architetto Giuseppe Clemente, poi dal 2015 come fondatrice, assieme a Isabella Zegna, di Volta Studio. Dal 2021 lavorava come senior art director nell’agenzia Vulcano con sede al Vega di Porto Marghera.
Cataloghi, campagne di comunicazione, progetti editoriali, infografiche, tipografia, packaging e molto altro che avesse a che fare con la comunicazione visiva erano, dal punto di vista professionale, il suo interesse principale: ma accanto alla sua fortunata carriera di graphic designer, Elisabetta Cassin aveva affiancato innumerevoli interessi, dalla musica al viaggio.
Era stata organizzatrice del festival Soundpark a Brugnera, provincia di Pordenone, palco che ha visto transitare alcuni tra i più importanti gruppi indie del periodo, e suonava il basso in diverse band.
Aveva suonato con i Diplomatics, con i Rotula e aveva una lunga militanza con gli Homesick Suni, band in bilico tra psichedelia e folk con la quale ha girato locali, festival e palchi di ogni tipo.
L’amore per la musica, coltivato assieme a quello per il viaggio: «A settembre dell’anno scorso abbiamo fatto il giro dell’Islanda» racconta il compagno Marotta «e prima ancora avevamo affrontato la via degli Dei e un viaggio di 40 giorni in moto tra Francia, Spagna e Portogallo. Appena c’era un po’ di tempo libero ne approfittavamo per andare in montagna, tra le Dolomiti che aveva conosciuto e visitato fin da piccola.
Amava anche il mare e fare surf. Era una persona super positiva, il suo era un sorriso contagioso, che non l’ha mai abbandonata».
La notizia della prematura morte di Elisabetta Cassin si è diffusa ieri, attraverso i social destando grande cordoglio tra i tanti amici, colleghi e conoscenti.
«Era una tigre» commenta l’amica ed ex socia Isabella Zegna «non potevo avere una compagna migliore al mio fianco in tutti questi anni. Con lei c’era la certezza di poter affrontare qualsiasi avversità. Oltre che un’amica con la A maiuscola, era soprattutto una vera e propria artista, capace di esprimersi in ambito visuale, musicale e organizzativo».
L’ultimo saluto è programmato con una cerimonia laica sabato prossimo, 27 maggio, alle ore 11 nella sala del commiato della Casa Funeraria Cof a Treviso. La camera ardente sarà accessibile anche venerdì dalle 8.30 alle 18 e sabato dalle 8.30.
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