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Violenze nella casa di riposo degli orrori a San Donà: fratture ed ecchimosi sull’anziana morta

Eseguita l’autopsia: 40 giorni per stabilire l’eventuale nesso tra le botte subite e il successivo decesso in casa di riposo. Aveva raccontato al direttore di essere stata picchiata dall’operatore sanitario Fabio Danieli

Francesco Furlan
1 minuto di lettura

La donna venne portata al pronto soccorso dopo aver raccontato di essere stata picchiata dall'operatore sanitario Fabio Danieli

 

È emerso un quadro molto compromesso, con più di una frattura, dall’autopsia eseguita sull’anziana della casa di riposo di San Donà finita per due volte in ospedale dopo la rottura di tre costole e morta poco dopo il ritorno nella casa di riposo.

L’autopsia e le prime terribili scoperte

Poiché il quadro clinico dell’anziana ospite era molto compromesso, l’obiettivo dell’autopsia è proprio quello di chiarire se ci possa essere stato un nesso, ed eventualmente in quale misura, tra le botte subite e documentate nelle indagini e il successivo decesso.

Ci vorranno quaranta giorni per conoscere le conclusioni alle quali arriveranno i professionisti Cristina Mazzarolo e Raffaele De Caro, ai quali la procura, con il sostituto procuratore Andrea Pretoni, ha conferito l’incarico.

Le pene previste: fino a 24 anni

Ai cinque indagati attualmente agli arresti, il pubblico ministero infatti ha contestato i maltrattamenti con l’aggravante non solo dei comma 1 e 2 (maltrattamenti nei confronti di persone affidate alla cura e disabili), ma anche del comma 3 che prevede pene fino a 24 anni di pena se ne deriva la morte.

Il primo ricovero della donna risale allo scorso 4 febbraio, quando alla donna fu riscontrata una botta all’emitorace destro, tale da far decidere di portarla al pronto soccorso dell’ospedale di San Donà, dove i medici, dopo la radiografia e le visite specialistiche, le hanno riscontrato la frattura alle tre costole.

La coppia terribile

Già il 2 febbraio la donna aveva raccontato al direttore Padovan, che stava controllando gli ospiti, di essere stata picchiata sulla testa, sul torace e sulla coscia dall’operatore Fabio Danieli con la complicità di Maria Grazia Badalamenti.  Emerse le ecchimosi, il 4 era scattato poi il ricovero.

Nel corso del secondo ricovero, avvenuto il 23 marzo per l’aggravamento delle sue condizioni, l’anziana venne sottoposta a un drenaggio, ma poi morì il giorno successivo.

Fu la stessa figlia dell’anziana a venire informata, nell’ambito di un paio di colloqui informali con medici dell’ospedale, che la morte fosse una possibile conseguenza delle fratture diagnosticate il 4 febbraio.

E proprio il giorno delle botte ricevute era in turno la coppia Danieli - Badalamenti. Tra il primo e il secondo ricovero l’anziana era stata trasferita dal reparto viola al reparto azzurro.

Per il pestaggio del 2 febbraio non ci sono immagini riprese dalle telecamere, e per questo sarà fondamentale conoscere l’esito dell’autopsia e capire se sia possibile ricondurre il decesso ad un maltrattamento subìto.

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