Vertenza AkzoNobel a Peseggia, settimana di cortei e incontri per bloccare la delocalizzazione
Lunedì il vertice in Regione con manifestazione dalla stazione di Mestre a via Ca’ Marcello, martedì faccia a faccia con Confindustria: I dipendenti in bilico sono 46
alessandro ragazzo
Uno striscione di protesta contro la delocalizzazione di AkzoNobel
Dopo la protesta di lunedì scorso contro la chiusura prevista dall’1 giugno per delocalizzare in Svezia, questa settimana i 46 lavoratori della fabbrica di vernici per legno AkzoNobel di Peseggia si faranno sentire.
E andranno a bussare alle porte della politica per scongiurare un provvedimento aziendale che andrebbe a toccare decine di famiglie. Il licenziamento collettivo è già partito ma i lavoratori non si arrendono: dei 55 dipendenti di via Spangaro a Peseggia, solo i 9 amministrativi sarebbero salvati.
A inizio settimana sono previsti nuovi scioperi; intanto lunedì 30 gennaio alle 14.30 ci sarà un incontro con l’assessora al Lavoro della Regione Elena Donazzan, e i dipendenti incroceranno le braccia per quattro ore. Alle 13.30 si ritroveranno alla stazione di Mestre, da dove partirà un corteo e saranno distribuiti volantini fino alla sede della riunione, in via Ca’ Marcello. La manifestazione si chiuderà con l’uscita dei rappresentanti sindacali di Filtcem Cgil e Femca Cisl, oltre a quelli aziendali.
Martedì altre tre ore di astensione al lavoro per l’incontro in Confindustria (Vega) in agenda alle 10.30: sarà organizzato un altro corteo alle 9.30, mentre il rientro in AzkoNobel è per mezzogiorno.
Chi prende posizione è anche il consigliere regionale della lista Zaia Presidente, Gabriele Michieletto, residente proprio di Scorzè. «L’atteggiamento dell’azienda lascia perplessi» spiega «anche per la scarsa sensibilità. Serve subito una soluzione e ogni sostegno utile ai lavoratori e alle loro famiglie. Il Veneto non può essere terra di conquista per le multinazionali».
Se Scorzè dovesse perdere anche AkzoNobel, sarebbe un brutto colpo. Già scottata e ferita per la chiusura della metallurgica Ilnor a Gardigiano non più tardi di sei anni fa, l’azienda di Peseggia è un altro gioiellino dell’imprenditoria locale. E il 31 maggio, sarebbe la fine di una storia lunga mezzo secolo. Infatti il sito, di nome Icla, nasce come azienda padronale negli anni Settanta, poi assorbiti nei primi del 2000 dalla multinazionale AkzoNobel, che conta varie sedi operative nel territorio nazionale e in altri stati esteri.
I 55 dipendenti sono così ripartiti; 41 sono nella produzione, controllo di qualità e logistica, 5 come customer service, 9 commerciali tra cui un manager. Nelle intenzioni dei vertici societari, rimarrebbero a casa i primi, per un totale di 46 e, dai conteggi dei sindacati, forse un paio di persone potrebbero essere accompagnate alla pensione. Gli altri dipendenti, di età compresa fra i 45 e i 50 anni, dovrebbero trovarsi un nuovo lavoro. Il che non sarebbe facile. Oggi e domani si cercherà di far ricredere l’azienda.
I commenti dei lettori