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Violenza su minorenne, altra condanna in Appello per Filippo Roncato

Confermati i due anni inflitti in primo grado dal tribunale di Padova. È stata negata la condizionale

Cristina Genesin
1 minuto di lettura
Filippo Roncato 

Seconda condanna in appello per Filippo Roncato, 27 enne di Loreggia, figlio di un imprenditore del mobile e pierre in alcune discoteche.

Ieri i giudici veneziani di secondo grado hanno confermato i due anni di reclusione inflitti in primo grado al giovane per violenza sessuale aggravata in quanto commessa su una minorenne, la sorella di un amico. Confermato anche il risarcimento nei confronti della vittima (8 mila euro) e dei suoi genitori (4 mila euro) con l’obbligo di pagare le spese processuali.

Nonostante il procuratore generale (la pubblica accusa in aula) avesse dato il via libera alla concessione della sospensione condizionale della pena come richiesto dal difensore di Roncato, i giudici hanno negato quel beneficio. E hanno accolto in pieno l’istanza dell’avvocato Pierilario Troccolo, il legale che si è costituito parte civile per la ragazzina e la sua famiglia.

La vicenda

È il 13 luglio 2016 e la ragazzina, appena sedicenne, è nel soggiorno di casa, stesa sul divano mentre il fratello, uno tra i migliori amici di Filippo Roncato, sta lavorando in giardino con il tagliaerba. «Quel giorno ero a casa. È suonato il campanello e alla porta si è presentato Filippo» ha poi raccontato la ragazza, «Si è seduto sul divano accanto a me, mi ha baciato. Io l’ho allontanato, lui si è slacciato i pantaloni, gettandosi addosso a me... Io non ho detto “no”, ho urlato “no”». Il giovane, tuttavia non si era limitato a quel gesto, ma aveva anche violato l’intimità della ragazzina toccandola con prepotenza e forzandola a subire comportamenti tutt’altro che condivisi.

Di fronte alle grida, solo a quel punto si era fermato. Quella sera la sedicenne era andata a dormire da un’amica, sconvolta e con il desiderio di sfogarsi. Quest’ultima l’aveva convinta a farsi riaccompagnare a casa per raccontare ai genitori l’accaduto. Genitori che avevano subito “convocato” Filippo Roncato con la madre e il padre: pur messo nell’angolo, il ragazzo si era limitato a dire che lei era «consenziente». Una versione confermata nel processo di primo grado. Ma l’imputato non è stato creduto, così come è avvenuto in appello.

Il precedente

Il guaio giudiziario si aggiunge a una precedente condanna per stupro confermata in appello lo scorso aprile quando nei confronti del 27enne è stata confermata la condanna a 6 anni di carcere inflitta dal tribunale di Treviso il 23 luglio 2019: una quindicenne lo aveva denunciato per stupro.

Uno stupro avvenuto nella notte del 21 agosto 2016 in un locale da ballo, la Baita al Lago di Castelfranco Veneto.

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