Michelin assegna le stelle verdi e il Veneto ne conquista due. Chi le prende e chi le perde, tutti i nomi
Pubblicati gli elenchi dei ristoranti segnalati dalla Guida 2023. Poche sorprese: un punto in più nel Veronese e quattro cancellazioni
Marina Grasso
Più una, più due, meno quattro. È questo, in Veneto, l’articolato bilancio “stellato” dell’edizione numero 68 della Guida Michelin Italia 2023, che martedì ha presentato la “Star Revelation” delle nuove stelle in Franciacorta.
La stella in più è andata al Ristorante Famiglia Rana di Oppeano (Verona) dello chef Giuseppe D’Aquino, che già nel 2013 l’aveva conquistata a Villa Cordevigo di Cavaion, lasciata proprio per intraprendere questa nuova avventura con Gian Luca Rana, amministratore delegato del gruppo della celebre famiglia.
Avventura, va ricordato, iniziata in pieno lockdown e che dopo soli due anni segna un punto importantissimo del suo percorso.
Sono due, invece, le nuove “Stelle Verdi”, ossia quelle introdotte nel 2020 per premiare le cucine che hanno scelto la sostenibilità, la biodiversità e il km zero. E impreziosiscono il palmares di due locali ben note ai gourmet: La Peca di Lonigo dei fratelli Portinari (due stelle) e la Tana Gourmet di Asiago dello chef Alessandro Dal Degan (una stella).
Ma ci sono anche le mancate conferme: 15 in tutta Italia e tra queste quattro in Veneto. La più “pesante” è certo quella non ricevuta dal Feva di Castelfranco e dal Zanze XVI di Venezia, entrambe di Nicola Dinato, (a Venezia con Nicola Possagnolo), chef coraggioso che se ne fregiava già dal 2015 e che ha certo la tempra per poterla riconquistare. Mancata conferma anche per lo chef Fabio Cordella della Veranda del Color di Bardolino, che la deteneva dal 2016, e si spegne anche quella della Stube Gourmet dell’hotel Europa ad Asiago, dove l’avvicendamento tra Alessio Longhini e il suo storico secondo, Fabio Falsetti, non ha convinto gli ispettori Michelin.
Cosa che è avvenuta, invece, in tre locali veneziani che confermano il prestigioso riconoscimento nonostante il cambio dello chef: Local, Oro Restaurant e Wistèria.
Al netto delle “verdi”, che fanno storia a sé, il Veneto si afferma come quinta regione in Italia per “stelle” con ben 32 ristoranti: tra queste le 3 stelle di Alajmo a Rubano; le 2 della già ricordata Peca, dell’Osteria Cera di Campagna Lupia, del Glam Enrico Bartolini a Venezia e di Casa Perbellini a Verona.
Altre 26 continuano a brillare nel Bellunese (Tivoli e SanBrite di Cortina, Dolada e Locanda San Lorenzo in Alpago), nel Padovano (Lazzaro 1915 di Pontelongo e Storie d’Amore di Borgoricco), in provincia di Treviso (Gellius di Oderzo).
E poi nel Vicentino (Casin del Gamba di Altissimo, Damini di Arzignano, La Tana Gourmet di Asiago, Aqua Crua di Barbarano Vicentino, Favellina di Malo, Spinechille di Schio e Matteo Grandi a Vicenza) e nel Veronese (Oseleta a Cavaion, Vecchia Malcesine a Malcesine, le Cru a Romagnano, Amistà a Corrubbio, 12 Apostoli e Il Desco a Verona). A Venezia, oltre ai già citati, confermate le stelle per Quadri e Venissa.
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