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Zaia: una campagna shock sui social media contro le stragi sulle strade

Dopo la tragedia di Godega, il presidente annuncia un’iniziativa per sensibilizzare i giovani. E il prefetto di Treviso osserva: «E’ stata l’alta velocità non la curva a causare l’incidente»

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La scena dell'incidente in cui sono morti i quattro ragazzi a Godega

 

GODEGA.  «In Veneto stiamo pensando a una campagna shock sui social, per innescare il dibattito e la presa di coscienza tra i giovani». Il presidente della Regione, Luca Zaia,  annuncia così l’iniziativa commentando la “scia di sangue” causata dagli incidenti stradali nel corso dell'estate, molti dei quali hanno visto come vittime i più giovani. 

L’ultimo in ordine di tempo quello di Godega, in cui nella notte stra sabato 13 e domenica 14 agosto, sono morti quattro ragazzi di 18 e 19 anni.

«C'è un problema di educazione stradale»,  aggiunge Zaia, «e in senso generale abbiamo una grande mortalità tra i ragazzi, con le fuoriuscite stradali in solitaria che rappresentano il 46% degli incidenti. Non possiamo pensare che questa sia la normalità. Discoteche, associazioni di categoria, media: ognuno di noi può dire qualcosa». 

E sulla tragedia di Godega interviene anche il prefetto di Treviso, Angelo Sidoti, al termine del vertice sulla sicurezza stradale convocato in Prefettura all’indomani dell’incidente. «La curva non è pericolosa, altrimenti così sarebbe stata segnalata», osserva, «Abbiamo verificato che causa dell’incidente, con moltissima probabilità, è stato l’eccesso di velocità. Invito i giovani alla massima prudenza: non sentitevi invincibili, basta un decimo di secondo e succede l’irreparabile».

L’INTERVISTA AL PREFETTO DI TREVISO

Strage dei ragazzi a Godega, il prefetto: la curva non è pericolosa, la causa è l'alta velocità

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