Patto tra Zaia e Figliuolo: una maratona vaccinale con 17 mila docenti nel radar
A mezzanotte è iniziata la distribuzione extra: centomila dosi in una settimana. Personale scolastico immunizzato all’84%, tra gli studenti la copertura è al 15
Filippo Tosatto
Il generale Figliuolo e il governatore Zaia
(ansa)VENEZIA. Il colloquio di buon mattino, l’offerta di un invio straordinario di vaccini, l’impegno a premere l’acceleratore sul versante dell’istruzione. Prende avvio così, dal gentlemen’s agreement tra il generale Francesco Paolo Figliuolo ed il governatore Luca Zaia, l’operazione “fast vax” avviata un minuto dopo la mezzanotte: da oggi, e per una settimana, prenotazioni extra e centomila dosi in distribuzione con tempi di somministrazione pressoché immediati.
L’obiettivo è estendere il più possibile la copertura della popolazione scolastica in vista del ripristino delle lezioni in presenza accompagnato dall’obbligo di Green pass per il personale, esteso, nel caso dell’università, agli stessi studenti.
CINQUANTA- SESSANTENNI E RAGAZZI
I numeri in ballo? Nel circuito che va dalle elementari alle superiori, l’84% di docenti, dirigenti, amministrativi, tecnici e ausiliari (sono 105 mila in totale) ha già completato il ciclo: all’appello mancano circa 16. 800 persone, perlopiù cinquantenni-sessantenni.
E i giovani? La fascia 12-19 anni include 374. 078 tra adolescenti e ragazzi, il 15,3% di loro (poco più di 56 mila) ha ricevuto prima dose e richiamo; gli altri, circa 318 mila, risultano tuttora privi di immunità anticorpale.
Attenzione: le cifre citate, pur attinte da fonti istituzionali, sono indicative perché il congedo di Domenico Arcuri e l’arrivo di Figliuolo ha determinato un cambio di strategia del commissariato all’emergenza.
La priorità vaccinale ai lavoratori dei servizi essenziali (sistema scolastico incluso) è stata sospesa a beneficio delle coorti over 60, giudicate a maggiore rischio Covid e la sovrapposizione di parametri anagrafici e professionali complica il calcolo finale.
I PICCHI DI INCIDENZA EPIDEMIOLOGICA
Tant’è. L’obiettivo irrinunciabile - riaprire le aule in condizioni di ragionevole sicurezza - non sembra improbo e nel complesso la campagna veneta procede a spron battuto; nelle ultime ventiquattr’ore sono state inoculati oltre 42 mila vaccini che elevano il totale a 5.667.173, il 63, 6% dei veneti ha ricevuto almeno una dose e tra essi il 55, 2% ha completato il ciclo. Indicatori sostanzialmente in linea con la media nazionale.
L’infezione? Nell’ultima settimana, certifica il monitoraggio della Fondazione Gimbe, l’incidenza dei contagi ha raggiunto i 261 casi per 100 mila abitanti con un +7,6% rispetto alla valutazione precedente. Picchi a Verona (133) e Treviso (109), andamento sostenuto a Venezia e Rovigo (82), valori stabili a Padova (71) e Vicenza (70), soglia minima a Belluno (50). Ieri 5 agosto i positivi al test sono stati 888 e il numero dei soggetti in isolamento è salito a 13. 303 (+323).
Nel recente passato questo quadro epidemiologico avrebbe spinto in Veneto in zona arancione, oggi invece il ministero della salute confermerà la permanenza della regione in fascia bianca alla luce dei mutati criteri di valutazione del rischio che privilegiano l’ospedalizzazione; al riguardo il tasso nostrano di occupazione in area medica e terapie intensive resta a 2% (la soglia d’allerta scatta, rispettivamente, a 10 e 15 punti percentuali) con ricoveri stazionari: 168 (-1) i malati non critici, 18 (-1) quelli in rianimazione.
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